POLISSENO (Πολύξενος, Polixĕnus)
Sofista greco, contemporaneo di Platone, vissuto lungo tempo alla corte di Dionisio il Giovane a Siracusa.
È principalmente noto per l'accenno che a proposito di lui fa il commentatore aristotelico Alessandro di Afrodisia (in Arist. Metaph., p. 84, 16 segg., Hayduck) attribuendogli, sulla fede di Fania, la paternità del famoso argomento contro la dottrina delle idee detto del τρίτος ἄνϑρωπος, o del "terzo uomo", che anche Aristotele adopera nella sua critica del platonismo (cioè l'argomento secondo il quale, dato che la somiglianza delle cose è determinata dalla loro comune idea, e che tale determinazione è a sua volta un rapporto di somiglianza fra le cose e l'idea, sarà necessaria una nuova idea: il "terzo uomo", se nell'esempio si parte dai singoli uomini e dall'idea dell'uomo, per determinare tale somiglianza: e così via all'infinito). Giacché poi, come ha dimostrato il Baeumker, P. fu scolaro del megarico Brisone, o egli desunse tale argomento dall'ambiente megarico, o questo lo fece proprio: infatti esso compare già nella prima parte del Parmenide platonico, tra le obiezioni, evidentemente mosse dai megarici, contro la dottrina delle idee, di cui la seconda parte del dialogo si vendica dimostrando ironicamente l'intrinseco dissolversi dialettico dello zenonismo di quelli.
Bibl.: Cl. Baeumker, in Rheinisches Museum, XXXIV (1879), pp. 64-83; G. Calogero, Studi sull'eleatismo, Roma 1932, p. 250.