POLISSENA (Πολυξένη, Polixĕne)
Figlia di Priamo e di Ecuba. Già nelle Ciprie, come risulta da rappresentazioni figurate, si doveva narrare l'episodio che per primo la mette in relazione con Achille, quando ella è colta dal Pelide in agguato alla fonte, dove lei viene ad attingere acqua e Troilo porta ad abbeverare i suoi cavalli; Troilo è ucciso, ma P. si salva con la fuga. Di qui si sviluppò l'episodio dell'innamoramento di Achille per P., che troviamo però svolto solo in fonti assai tarde, come Ditti e Darete; generalmente nota, e famosa per essere stata trattata da Euripide in due tragedie (Troiane ed Ecuba) e da Ovidio (Metam., XIII, 429-571), è solo la conclusione di quell'amore; ucciso Achille, i Greci alla presa di Troia immolano P. sulla sua tomba: nell'Ecuba anzi, e in Ovidio, è Achille stesso che apparso ai Greci esige questo sacrifizio, perché la donna da lui amata gli venga a fianco nell'oltretomba. P. affronta la morte con mirabile intrepidezza, commovendo lo stesso Neottolemo figlio d'Achille, da cui è uccisa, e l'intero esercito greco.
La pittura vascolare predilesse la figura di P., e la rappresentò spessissimo in tutti i momenti della leggenda (l'imboscata di Achille al fonte, la fuga di P., il suo sacrificio sulla tomba d'Achille).