POLISENSO
. Soggetto di un giuoco enimmistico, dato da una parola che presenta più significati. Mentre un vocabolo che ha due significati (come: lira, moneta e strumento) costituisce un bisenso, un altro che ne presenti più di due dà luogo a un polisenso (esempio: corona - ghirlanda, diadema, moneta austriaca, rosario, ordine cavalleresco, superficie compresa fra due circonferenze concentriche, parte smaltata del dente, ecc.). Ma perché, enimmisticamente, il polisenso sia perfetto, occorre che sia basato su significati radicalmente differenti, sui vocaboli di diversa origine etimologica. La gamba di un tavolino non è certo la gamba di un uomo, ma non si potrebbe fare un bisenso su la gamba, perché tutt'e due le cose servono di sostegno e hanno l'identico scopo. Lo sprone (preso nei significati di: cornetto nel fiocco del cavallo, unghione conico dei galli, muro o puntello di rinforzo, costruzione a spigolo nella base delle pile dei ponti) non potrebbe essere scelto a tema di un polisenso, poiché i varî attributi hanno tutti la stessa origine e tutti racchiudono lo stesso concetto di sporgenza; sarebbe invece un ottimo soggetto per un enimma vero e proprio. Se con tale criterio viene a restringersi il campo delle parole a più sensi, in compenso sarà allargato, e ne guadagnerà, quello dell'enimma poiché se l'enimma è tanto più bello quanto maggiore è il numero e la originalità dei suoi contrasti, un vocabolo prestantesi a tanti uffici diversi creerà di conseguenza le più strane correlazioni nello svolgimento del giuoco.
Ecco un esempio, di polisenso, di A. Gallina, con sei significati:
Non giova l'unghia tendere grifagna
né rivelare di grandezza brame;
come quello del conte di Culagna è il tuo reame.
A che mi guardi? No, la tua pupilla
non dà la morte; tu mi fai ribrezzo
e riserbo per te solo una stilla lieve di sprezzo.
L'imo tu agogni. Quando di bagliori
sprizzano fasci con stridio giocondo,
da la breve prigion non esci fuori, ma scendi al fondo.
Su, ti solleva! I vasti campi azzurri
fendi con vigoria novella e lieta,
e fa sonar di trilli e di sussurri l'erma pineta.
Nel candido, su via, leggero piano
segna il retto sentiero a l'inesperto,
e ferma avanzi la tremante mano sul campo aperto.
E un dì se premio a la serbata fede
dannato fosti ad orrida tortura,
la storia fama al nome tuo concede imperitura.
Soluzione: Regolo (reuccio; basilisco; sostanza metallica che nel crogiuolo va in fondo; sorta di uccelletto; quadrello per rigare la carta; eroe romano).
V. anche enimma; enimmistica.