poliomielite
Malattia infettiva acuta di origine virale. I virus che provocano la poliomielite sono i poliovirius, ossia virus a RNA, del genere Enterovirus e famiglia Picornavirus. I serotipi patogeni sono tre: (a) tipo I (Brunhilde); (b) tipo II (Lansing); (c) tipo III (Leon). L’infezione si trasmette per contatto inter-umano, per via oro-fecale e in alcuni casi anche per via oro-orale. Nella maggioranza dei casi, l’infezione non comporta alcuna sintomatologia, mentre sintomi minori possono essere mal di gola, febbre moderata, nausea e vomito. In alcuni casi (1÷2%) si può manifestare rigidità del collo, della schiena o delle gambe, ma senza paralisi. In meno dell’1% dei casi, invece, si verifica la paralisi, persino, nei casi estremi, delle vie respiratorie. Inizialmente le particelle virali nell’organismo si replicano nei tratti naso-faringeo e gastro-enterico, poi invadono i tessuti linfatici e si riversano nel circolo ematico. Nelle forme senza sintomatologia il sistema immunitario produce anticorpi e l’infezione viene controllata, mentre negli altri casi il virus si dissemina a livello del sistema reticolo-endoteliale e provoca la malattia clinicamente evidente. Essa colpisce soprattutto i bambini e provoca fenomeni degenerativi e necrotici delle corna anteriori del midollo spinale, alterazioni infiammatorie delle cellule gliali, dei linfociti, dei macrofagi e delle plasmacellule e paralisi flaccide con atrofia dei gruppi muscolari e deformità permanenti. I vaccini per la poliomielite sono essenzialmente due: il vaccino IPV (Inactive polio vaccine), ossia il vaccino antipolio inattivato o ucciso, di Salk, e il vaccino OPV (Oral polio vaccine), ossia il vaccino antipolio orale vivo, attenuato o vaccino di Sabin. Per l’immunizzazione obbligatoria dei neonati, si utilizza un vaccino esavalente che protegge sia contro la polio (componente inattivata tipo Salk), sia contro la difterite. In Italia, per legge dal 1999, erano previsti diversi cicli che contemplavano le prime due somministrazioni del vaccino di tipo IPV seguite da altre due di tipo OPV. In seguito, dal 2002, il calendario delle vaccinazioni prevede quattro somministrazioni di vaccino inattivato IPV.
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