VERGILIO, Polidoro
Letterato, nato intorno al 1470 in Urbino, dove morì nel 1555. Studiò a Padova e a Bologna.
A Guidobaldo della Rovere, suo signore, dedicò il Liber Proverbiorum (Venezia 1498) che precede di due anni gli Adagia d'Erasmo, da cui si dolse di non essere stato ricordato: ma ciò non turbò fra loro una lunga amicizia. Immensa diffusione e varie traduzioni ebbe il De rerum inventoribus (1499), informato a criterî razionalistici, onde fu posto all'Indice e poi il De Prodigiis (1526). Sistematosi in Inghilterra, ebbe incarico da Enrico VII di scrivere la Historia Anglica, ehe condusse fino al 1509 (1ª ed., 1534) e poi al 1538 (2ª ed., 1550): era il riconoscimento della superiorità stilistica e scientifica della cultura italiana. Ma i suoi metodi critici fecero sorgere presso i tradizionalisti la calunnia ch'egli avesse arse le vecchie cronache (adunate per trarne luce di raffronti) al fine di coprire i proprî errori. Tra alterne fortune restò in Inghilterra fino al 1550; e quindi tornò in patria.
Bibl.: cfr. Opus Epistolarum Desid. Erasmi, ed. Hallen, IV, p. 427 segg.; G. Tiraboschi, Storia, VII, iii, libro 3°, par. 7.