polarimetro
polarìmetro [Comp. di polari(zzazione) e -metro] [MTR] [LSF] Strumento per misurare lo stato di polarizzazione di una radiazione acustica (p. acustico) o elettromagnetica (p. per onde radio, raggi X, ecc.) in partic. ottica (p. ottico), usabile anche per misurare il potere rotatorio di sostanze. I vari tipi per le differenti radiazioni si riportano in genere come principio a quello dei p. ottici (v. oltre: P. ottico). ◆ [OTT] P. a pleocroismo: p. ottico che usa come polarizzatore un cristallo birifrangente pleocroico, spec. di tormalina (per es., le cosiddette pinze a tormalina). ◆ [OTT] P. ottico: è costituito (fig. 1) da due polarizzatori (per es., nicol) coassiali, uno di seguito all'altro, tra i quali è la sostanza in esame; inviato un fascio di luce non polarizzata sul primo di essi, detto polarizzatore, da questo emerge un fascio di luce polarizzata linearmente, inviata sul secondo polarizzatore, detto analizzatore in quanto agisce come l'analizzatore di un polariscopio (←); si ruota quest'ultimo polarizzatore sinché il fascio emergente risulti completamente estinto (i due polarizzatori sono, come si dice, incrociati tra loro); inserita la sostanza in esame tra i due polarizzatori, essa fa rotare il piano di polarizzazione della luce e per riportarsi all'estinzione occorre rotare l'analizzatore di un certo angolo, dal quale si deduce il potere rotatorio della sostanza; l'accuratezza, che dipende dalla cura con cui si valuta la condizione di estinzione e l'assetto angolare dell'analizzatore (conta molto la qualità del supporto meccanico e della scala graduata angolarmente) è di norma dell'ordine di qualche primo sessagesimale e può scendere a qualche secondo con particolari artifici. Uno di questi artifici, attuato nel p. a penombra di Lippich, e in altri strumenti derivati da esso, consiste (fig. 2) nell'incollare sulla faccia anteriore dell'analizzatore un altro piccolo analizzatore coassiale la cui sezione principale forma un piccolo angolo con quella dell'analizzatore principale; in queste condizioni non si ha la contemporanea estinzione nei due campi corrispondenti all'uno e all'altro dei due analizzatori, ma, al massimo, una condizione di uguale intensità, che, essendo molto più percepibile dall'occhio di quanto non sia l'estinzione, sostituisce vantaggiosamente quest'ultima condizione nella misurazione precedentemente descritta. ◆ [FNC] P. per raggi gamma: v. raggi gamma: IV 728 e.