POISSY (A. T., 32-33-34)
Piccola città della Francia nordoccidentale, capoluogo di cantone nel dipartimento di Seine-et-Oise, circondario di Versailles, con 9709 ab. (1926). È antica città e in bellissima posizione sulla riva sinistra della Senna. Ebbe una volta notevole importanza commerciale essendo il mercato che riforniva di bestiame la capitale, vantaggio che le è stato tolto dal sorgere dell'altro mercato parigino di La Villette. Oggi non ha che una piccola attività industriale data da fabbriche di amido e di utensili varî. Ha tuttavia un discreto movimento per l'amenità delle sue rive che richiȧmano numerosa villeggiatura. Per le comunicazioni è servita dalla ferrovia dei dintorni di Parigi (la Grande Ceinture).
Poissy deve probabilmente la sua origine a un'antica stazione di pescatori sulle rive del fiume. La regina Costanza di Tolosa, moglie di Roberto II, che vi dimorò, vi fondò un monastero dell'ordine di Sant'Agostino che fu poi sostituito nel sec. XIV da un convento di Domenicani, ove si svolse nel 1561 il famoso colloquio di Poissy tra cattolici e protestanti (v. appresso). Durante la Lega ebbe a subire varie vicende, essendo stata presa e perduta più volte dagli Inglesi. Fu patria di San Luigi. Tra i suoi monumenti vanno ricordati la chiesa, assai antica (1130-1140), ma completamente rifatta dal Viollet-le-Duc, l'antica abbazia, e un bel ponte di pietra, fatto costruire, a quanto si dice, da San Luigi.
Il colloquio di Poissy. - Caterina de' Medici, dopo aver tentato invano di ottenere dal papa la convocazione d'un concilio ecumenico in cui fosse attenuata l'intransigenza dei decreti del Concilio tridentino, indisse un sinodo nazionale a Poissy, al quale invitò anche i ministri dei riformati, per conciliare le opposte dottrine delle due chiese. All'apertura intervenne la corte, per dare maggiore solennità a questa riunione dei cattolici e dei protestanti. Teodoro di Bèze espose, ascoltatissimo, la dottrina dei riformati, ma quando disse che il corpo di Nostro Signore è così lontano dal pane e dal vino come il cielo dalla terra, apparve incolmabile l'abisso che divideva le due chiese. Il 16 novembre replicò il cardinale di Lorena. La notizia portata dal cardinale legato Ippolito d'Este della prossima convocazione del concilio generale finì per mettere in imbarazzo Caterina, che trasformò le pubbliche discussioni in un colloquio di teologi. I Gesuiti intervennero a difendere la fede: il Laínez, successore del Loyola, incitò Caterina a espellere dalla Francia i riformati, riuscendo a commuoverla. Il cardinal di Lorena propose d'invitare i teologi della confessione augustana per metterli contro i calvinisti, ma il Bèze e i suoi colleghi ribadirono la dottrina sull'uso e sull'azione della cena, togliendo la possibilità d'un accordo. Così, il colloquio fu chiuso (18 ottobre 1561), senza che Caterina potesse raggiungere la conciliazione tra le due chiese.
Bibl.: De Ruble, Colloque de Poissy, in Mémoires de la Société de l'histoire de Paris et de l'Île-de-France, XVI (1889); H. O. Evennett, The card. of Lorraine and the Council of Trent, Cambridge 1930.