POGGIATESTA
. Utensile molto diffuso tra i primitivi che viene adoperato per appoggiarvi la nuca durante il sonno e quando l'individuo vuol riposare anche distendendosi sulla nuda terra; così i pastori nomadi se lo portano sempre dietro anche durante il giorno mentre sorvegliano il bestiame al pascolo. Consta generalmente di tre parti: una base, un sostegno, una piattaforma di appoggio sulla quale si posa la nuca: questa è la forma più completa e più diffusa, ma è forse anche la più evoluta, giacché presso alcune popolazioni sono in uso dei poggiatesta costituiti di un semplice prisma di legno, ciò che indubbiamente rappresenta la forma più primitiva di guanciale, dalla quale sono discesi altri due tipi anch'essi arcaici con piattaforma d'appoggio, come nel poggiatesta prismatico assolutamente orizzontale. Questi tipi sono il poggiatesta lineare, con la piattaforma di appoggio talvolta costituita di un semplice frammento di canna di bambù sostenuto da quattro piccoli piedi (Melanesia), e il poggiatesta-scatola, discendente direttamente dal poggiatesta prismatico in quanto che la base è la scatola e a questa è aggiunta la piattaforma d'appoggio che in certi casi incomincia ad assumere la forma concava per ricevere la nuca.
Dal tipo più comune e più largamente diffuso, costituito cioè della base, della piattaforma d'appoggio e del sostegno, e che è generalmente scolpito in un sol pezzo di legno (monoxilo), discendono tipi assai diversi, per la forma del sostegno che può essere, anziché unico, doppio, triplo e perfino quadruplo. Il poggiatesta scolpito in un sol pezzo di legno porta di frequente rappresentazioni di figure umane o di animali e, in alcune regioni (Congo, Nuova Guinea), raggiunge anche una tal finezza di lavoro da potersi considerare come una vera forma d'arte. Del poggiatesta monoxilo a sostegno unico si osservano varianti nella piattaforma d'appoggio che può essere fortemente concava, a lati rettangolari, oppure diritta o appena leggermente incurvata con almeno due dei lati concavi, mentre gli altri due sono diritti o convessi. In alcune regioni (Somalia) il poggiatesta per la donna è di fattura assolutamente differente dal poggiatesta per l'uomo: mentre quest'ultimo consta della base, del sostegno che, in genere, è fatto di un solo stelo o al massimo di due e della piattaforma di appoggio assai fortemente concava, il poggiatesta da donna ha il sostegno più stabile e massiccio per tutta la lunghezza della piattaforma d'appoggio e della base: è ridotto a un rettangolo di legno che porta l'incavo per la nuca e sembra discendere direttamente dal poggiatesta prismatico e dalla scatola-poggiatesta: si osservano anche poggiatesta matrimoniali lunghi e bassi che hanno due incavi destinati a ricevere le nuche dei coniugi; ma alcuni di questi poggiatesta matrimoniali sono lineari, a quattro piedi.
La distribuzione di questo utensile è assai ampia: è molto comune in Africa dove si può dire si trovi presente in diversi punti di tutte le grandi regioni (Guinea settentrionale, Congo, Africa nordorientale, alto e medio Nilo, e quasi tutte le zone abitate dai popoli Bantu); in alcune di queste zone l'uso del poggiatesta non è uniformemente distribuito; nel Congo infatti è ignorato dalle popolazioni che vivono lungo il basso corso del fiume, nella regione marittima o nella grande foresta equatoriale e, in Somalia, in tutta la zona comunemente nota col nome di Migiurtinia. In Africa è prevalentemente in uso il tipo a un solo sostegno, sebbene si osservi qualche volta la scatola-poggiatesta. Anche fra le popolazioni della Cina, della Corea, del Giappone, del centro delle Andamane meridionali, della Penisola di Malacca è noto il poggiatesta, il cui uso si estende alla Nuova Guinea, alle isole Santa Croce, Marshall, Gilbert, Figi, Samoa, Tonga; manca però nella maggior parte della Polinesia e specialmente nella Nuova Zelanda e nelle Isole Marchesi, compare sporadicamente nell'Australia meridionale; in Oceania è molto diffuso il tipo a piattaforma di sostegno orizzontale con quattro gambe. Taluno include fra le popolazioni che adoperano il poggiatesta anche i Bororó e i Carajá del Brasile, perché dormono appoggiando la nuca a tronchi d'albero disposti orizzontalmente sul terreno.
L'utilità del poggiatesta è legata all'uso, che si riscontra presso tutti i popoli che lo adoperano, di acconciare i capelli in complicatissime pettinature che è necessario non scompigliare durante il sonno.
In Africa la presenza del poggiatesta fu, per molto tempo, considerata come un portato della civiltà semito-camitica della quale si credeva costituisse uno degli elementi principali; però la larga diffusione di questo utensile anche nel Congo lo pone molto oltre i limiti della civiltà semito-camitica e piuttosto lo avvicina a residui del ciclo del totem, al quale lo legherebbe la sua ampia diffusione in Melanesia, Micronesia e in parte della Polinesia; negli stessi gruppi asiatici che lo conoscono è evidente l'influenza di un'antica cultura totemistica: il poggiatesta è però diffuso nelle regioni dove non si trova il pettine composto.
Bibl.: G. Montandon, Des tendances actuelles de l'ethnologie à propos des armes de l'Afrique, in Archives suisses d'anthropologie générale, I (1914), p. 102 segg.; N. Puccioni, Poggiatesta e ceramica nella Somalia Italiana, in Rivista delle Colonie italiane, I (1927), p. 53 segg.; F. Graebner, Kopfbänke, in Ethnologica, III (1927), p. i segg.; J. Maes, Les appuis-tête du Congo Belge, in Annales du Musée du Congo Belge, Ethnographie, s. 6ª, I (1929), fasc. 1°.