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poetare

di Antonio Lanci - Enciclopedia Dantesca (1970)
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poetare

Antonio Lanci

Il verbo ricorre per lo più come intransitivo, nel senso di " dire in poesia ", " comporre versi ": Cv II XII 8 de la donna di cu' io m'innamorava non era degna rima di volgare alcuna palesemente po[e]tare; If XXV 99 Taccia di Cadmo e d'Aretusa Ovidio, / ché se quello in serpente e quella in fonte / converte poetando, io non lo 'nvidio (cfr. Met. IV 563 ss. e V 572 ss.); Pg XXI 98 l'Eneïda... mamma / fummi, e fummi nutrice, poetando, " a me poetante ", secondo il valore di partic. pres., che ha talvolta il gerundio; o, anche: " nel poetare ".

Si veda inoltre Pg XXII 89 pria ch'io conducessi i Greci a' fiumi / di Tebe poetando, ebb'io battesmo (cfr. Stazio Theb., in particolare il libro IX), e 129 ascoltava i lor [di Virgilio e Stazio] sermoni, / ch'a poetar mi davano, intelletto; Pd XXX 32 or convien che mio seguir desista / più dietro a sua [di Beatrice] bellezza, poetando, / come a l'ultimo suo ciascuno artista.

Transitivo in Pg XXVIII 139 Quelli ch'anticamente poetaro l'età de l'oro e suo stato felice, / forse in Parnaso esto loco sognaro, " finxerunt " (Benvenuto), " poetando finseno " (Buti); e si accenna principalmente a ovidio (met. 189 ss.): " la poesia è sentita qui come favola che adombra una verità, intuita quasi sognando nella fantasia; la conoscenza poetica degli antichi, come vago presentimento del vero cristiano " (sapegno); cfr. Cv II 13 ss.

Vocabolario
poetare
poetare v. intr. e tr. [dal lat. pŏētari, der. di pŏēta «poeta»] (io poèto, ecc.; ma il pres. è raro). – 1. intr. (aus. avere) Comporre poesie, scrivere versi: gli umanisti preferivano p. in latino piuttosto che in volgare; la corona Che...
poèta
poeta poèta s. m. (f. -éssa) [dal lat. pŏēta, gr. ποιητής, der. di ποιέω «fare, produrre»] (pl. m. -i, ant. -e). – 1. Chi compone o ha composto poesie, autore di opere poetiche: i p. greci, latini; i p. dell’Ottocento; certi poete in lingua...
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