VISIVA, Poesia
La p. v. è un fenomeno artistico che dagli anni Cinquanta si è sviluppato nel clima rovente della neo-avanguardia europea. Storicamente, fa parte di quella complessa rivisitazione dell'arte, che proprio in quegli anni ha reso "attuale" l'avanguardia storica.
Se esempi di p. v. possono essere rintracciati anche in antiche tavole di scrittura greca, latina e docorazioni azteche e islamiche, come è stato recentemente dimostrato in grandi mostre internazionali dedicate alla p. v., i punti di riferimento più immediati sono i Calligrammes di Apollinaire, il Coup de dés di Mallarmé, le "parolibere" e "tipografiche" futuriste; ma anche il linguaggio ermetico e ricco di riferimenti di Joyce e per quanto riguarda la cultura contemporanea, gli scritti di J. Derrida, M. Foucault, A. Robbe-Grillet, R. Barhes, N. Chomsky, i poeti "Novissimi". Nel dopoguerra, grande importanza ha avuto l'opera di C. Belloli ed E. Villa: il primo attraverso lo studio di elementi visuali e concreti ha determinato sotto-sistemi tautologici, e il secondo mediante l'uso del linguaggio ha introdotto la ridondanza verbale. In Brasile il gruppo Noigrandes, formato nel 1952 da A. e H. de Campos e da D. Pignatari, in Svizzera E. Gomringer, a Vienna G. Rühm, K. Bayer, O. Wiener e F. Achleitner, a Darmstadt D. Spoerri, E. Williams, C. Bremer, in Gran Bretagna I.H. Finlay, Dom S. Houédart, J. Furnival, K. Cox, J.J. Sharkey, sono stati dalla fine degli anni Cinquanta tra i principali sperimentatori della nuova poesia (concreta, visiva e sonora), insieme con A. Lora-Totino, M. Bense, C. Claus, J. Kolář, H. Chopin, che è, tra l'altro, il fondatore di una delle riviste più importanti di p. v. e sonora: Cinquième Saison (tra le altre riviste orientate nell'esplorazione dei nuovi campi della poesia si ricordano Rot, Invencão, Les Lettres). Negli anni Sessanta e Settanta svolgono la loro ricerca poetico-visiva S.M. Martini, E. Isgrò, L. Pignotti, A. Spatola, E. Miccini, U. Carrega, E. Williams, B. Porter, M.E. Solt, T. Ulrichs, Ben.
Esteticamente "poesia" sta ad anti-poesia, mentre "visiva" indica una conflittualità permanente del visibile. Linguisticamente la p. v. è un fatto materialistico e oggettivizzato, dove nell'interscambiabile rapporto tra segno iconico e segno verbale si determina e amplia il suo "contesto " (teste e texture). Il quale può essere, di volta in volta, tautologico, ridondante, spiazzante, ideologico, e in ogni caso sempre riconoscibile e irriconoscibile al tempo stesso. Questo perché le tecniche della p. v. sono quelle dei mass-media, un serbatoio di immagini praticamente inesauribile. Così nella p. v. si possono individuare diversi "specifici": "poesia concreta" (significanti tipo-grafici); "poesia simbolica" (significanti grafico-verbali); "gesto poetico (parola estetica esclamata); "poesia tecnologica" (sconfinamento dell'identità del segno verbale e iconico); ("lettrismo" (reiterazioni grafico-visuali); "scrittura" (spaziature di testi manuali o tipografici); e la recente "narrative art" (un incrocio tra esistenza e memoria). Tutti questi "specifici" hanno un'unica matrice: lo spazio dilatato e ridondante della "quotidianità", in cui la casualità e l'imprevisto forniscono (direttamente o indirettamente non importa) all'artista spunti per analisi critiche.
Ora queste analisi vengono offerte dalla strada, che sostituisce l'archivio; in essa la realtà vivente è tutto un gigantesco riflesso strappato all'oscurità. Infatti la strada rende pubblico ciò che succede altrove, e nel presentarlo lo inserisce nel contesto sociale, in cui il "poetico" e il "visuale" diventano dei paradossi linguistici perché rifiutano di essere differenti.
Dunque l'artista della p. v. (come, per altri aspetti, quello della pop-art) opera con materiali di prelievo, che i terminali dell'universo tecnologico quotidiano offrono a getto continuo. Elencarli tutti sarebbe un'impresa quasi impossibile, oltre che inutile (stanno sotto gli occhi di tutti): perché l'artista verso quei materiali (alienati e nevrotizzati dall'ambiente) non dimostra alcuna predilezione; e anche se inconsciamente la manifestasse, la sua scelta sarebbe comunque riduttiva, oltre che intimistica. E ciò contrasta con i materiali propri della p. v. in quanto la loro particolarità risiede nel fatto di essere volutamente anonimi e impersonali. In un certo senso l'artista si pone "oltre la parola", alla ricerca di un "linguaggio" postmoderno; un linguaggio che nel presente della "quotidianità" si dà come montaggio e articolazione di segmenti iconici e verbali.
Bibl.: S. Bernard, 'Le Coup de dés' de Mallarmé dans la perspective historique, in Revue d'histoire littéraire de la France, apr.-giugno 1951; D. Pignatari, Pilot plan for concret poetry, San Paolo 1958; J. Reichardt, Josua Reichert: typography as visual poetry, in Typographica, 8 dic. 1963, pp.3-16; Dom S. Houédard, Concrete poetrie & Ian Hamilton Finlay, ibid., pp. 47-62; P. Garnier, Manifest für eine neue Seh-und Lautpoesie, in Texturen, 7, 1963; A. e H. de Campos, Teoria da poesia concreta. Textos criticos e manifestos 1950-1960, San Paolo 1965; M. Bense, Brasilianische intelligenz. Eine cartesianische Reflexions, Wiesbaden 1965; J. Damase, Révolution typographique depuis Stéphane Mallarmé, Ginevra 1966; E. Gomringer, Dal verso alla costellazione, scopo e forma di una nuova poesia, in Modulo, i (1966), pp. 15-17; Serielle Manifeste 66, San Gallo 1966; C. Dair, Design with type, Toronto 1967; R. Dohl, E. Gomringer, Poesia experimental. Estudios y teoria, Madrid 1967; L. Pignotti, Istruzioni per l'uso degli ultimi modelli di poesia, Milano 1968; L. Caruso, C. Piancastelli, Il gesto poetico. Antologia della nuova poesia d'avanguardia, in Uomini e idee, n. 18, nov.-dic. 1968; D. Debes, Das Figurenalphabet, Lipsia 1968; P. Garnier, Spatialisme et poésie concrète, Parigi 1968; R. Kostelanetz, Imaged words and worded images, New York 1970; K. P. Dencker, Text-Bilder. Visuelle Poesie International, Colonia 1972; M. D'Ambrosio, Bibliografia della poesia italiana d'avanguardia (visiva, visuale, concreta e fonica), Roma 1977; A. Spatola,Verso la poesia totale, Torino 1978.
Antologie: Antologia da verso a poesia concreta, 1949-1962, in Noigandres, 5, San Paolo 1962; Konkrete Poesie international, a cura di M. Bense, Stoccarda 1965; Concrete poetry. Britain, Canada, United States, a cura di H. Mayer, Stoccarda 1966; E. Williams, An anthology of concrete poetry, New York 1967; St. Bann, Concrete poetry; an international anthology, Londra 1967; G. Rühm, Die wiener Gruppe. Achleitner, Artmann, Bayer, Rühm, Wiener. Texte, Gemeinshaftsarbeiten, Aktionen, Amburgo 1967; Konkrete Dichtung, Konkrete Kunst, a cura di S. J. Schmidt, Karlsruhe 1968; J. Hollander, Types of Shape, New York 1969; Archivio di poesia visiva, a cura di E. Miccini, Firenze 1970; Konkrete poesie, a cura di E. Gomringer, Stoccarda 1972; Tavole parolibere futuriste (1912-1944), a cura di L. Caruso e S. M. Martini, Napoli 1974; Historische anthologie visuele poëzie, a cura di G. J. de Rook, Bruxelles 1976.
Riviste specializzate o che hanno affrontato il problema della poesia visiva: Austria: Ansichten; Manuskripte; Neue Texte. Belgio: De Tafelronde; Labris. Brasile: Invençao; Ponto; Praxis. Francia: Approches; Les Lettres; OU; Cinquième saison. Germania: Augenblick (1955-61); Material (1959-60); Die Sonde (1961-65); Texturen (1962-64); Nesyo (1963-65); Et; Rot; Und. Gran Bretagna: A; Form; Kontexts; Kroklok (poesia sonora); Opening Press; Nebulum;Poor old tired horse; Vertigo; Writers Forum. Italia: aaa; Amodulo; Ana eccetera; Antipiugiu; Linea-Sud; Modulo; Quaderni di 'Techne'. Olanda: AH; Integration; Vers-Univers; Subvers. Stati Uniti: Burning Deck; Lines (1964-65); Something Else Press. Svizzera: Konkrete poesie-poesia concreta; Serielle manifeste 66; Spirale.
Cataloghi di mostre: Konkrete Dichtung aus Brasilien, Friburgo 1963; First international exhibition of concrete, phonetic and kinetic poetry, Cambridge 1964; Between poetry and painting, Institute of contemporary art, Londra 1965; Poesia concreta internacional, Città di Messico 1966; Esposizione internazionale di poesia sperimentale, Modena 1966, 1967; Segni nello spazio, Trieste 1967; Poésie concrète, Rouen 1968; La poesia degli anni 70, esposizione internazionale di poesia visuale, Firenze 1969; Visuelle Poesie, Münster 1969; Poesia concreta. Indirizzi concreti, visuali e fonetici, La Biennale di Venezia, Venezia 1969; Konkrete Poëzie?, Stedelijk Museum, Amsterdam 1970-71; Scrittura visuale in Italia, Galleria civica di arte moderna, Torino 1973; Visuele poëzie, Utrecht 1975; Language and structure in North America, Kensinton art association, Toronto 1975; Parola immagine oggetto, Istituto italiano di cultura, Tokio 1976; La scrittura, Galleria Seconda scala, Roma 1976; Poesia visiva, Studio Santandrea, Milano 1977; La forma della scrittura, Galleria comunale d'arte moderna, Bologna 1977; Artwords and Booksworks, Institute of contemporary art, Los Angeles 1978.