PLUTONE
. Astronomia. - Quando U.-J.-J. Le Verrier (v.), mediante le deviazioni delle posizioni osservate di Urano da quelle teoricamente calcolate, dedusse l'esistenza e l'orbita d'un nuovo pianeta, e questo venne rintracciato nella direzione da lui prevista ed ebbe il nome di Nettuno, egli stesso ammise fin da allora la possibilità di dedurre, sempre con il calcolo, le orbite di pianeti via via più lontani. La ricerca di un pianeta transnettuniano fu infatti oggetto di studio di numerosi astronomi del secolo XIX e dell'attuale, e fra questi va particolarmente ricordato l'americano Percival Lowell. Egli, poichè Nettuno, dal giorno in cui fu scoperto, ha descritto un arco ancora troppo piccolo della propria orbita, riprese per fondamento le deviazioni residue fra osservazioni e calcolo delle posizioni di Urano, e, seguendo il procedimento del Le Verrier, diede in una sua memoria, pubblicata nel 1915, la soluzione più attendibile del problema, reso particolarmente difficile dalla piccolezza di quelle deviazioni residue e dalla conseguente necessità d'introdurre il metodo dei minimi quadrati. Contemporaneamente ai laboriosi calcoli compiuti dal Lowell, procedettero le ricerche all'osservatorio da lui fondato a Flagstaff nell'Arizona e mantenuto in vita dai suoi eredi dopo la sua morte avvenuta nel 1917. Queste ricerche, rimaste a lungo infruttuose, poterono essere riprese nel 1929 con uno strumento più potente e adatto, e il pianeta fu scoperto al principio del 1930 dall'assistente C. W. Tombaugh, esaminando, con uno speciale comparatore a sfavillio d'immagini, coppie di lastre fotografiche da lui prese a quell'istrumento, in giorni diversi. La prima di queste lastre su cui venne rintracciato il pianeta era stata impressa il 21 gennaio, ma l'annuncio della scoperta venne dato solo il 12 marzo 1930, dopo che era stato riconosciuto, da numerosi rilievi fotografici, che la distanza, la direzione e il moto apparente sulla sfera celeste del nuovo astro corrispondevano alle previsioni del Lowell. In seguito furono rintracciate posizioni di questo pianeta anche su varie lastre fotografiche di date anteriori, la più remota delle quali risale al 1914, e da esse risultò corrispondente a quelle previsioni anche il moto nella direzione della visuale, e quindi tutti e quattro gli elementi dell'orbita che il Lowell aveva potuto prendere in considerazione. Il nuovo pianeta fu chiamato Plutone e designato con il simbolo, ???, unione sia delle due lettere iniziali di questo nome, sia del nome e cognome di colui che, meglio di altri, ne aveva anticipata la previsione teorica.
La scoperta diede origine a varie ricerche, alle quali partecipò in particolare l'osservatorio di Padova, giungendo ai seguenti elementi orbitali (v. orbita): longitudine del nodo 109° 22′; inclinazione 17° 7′; distanza del perielio dal nodo 113° 8′; semiasse maggiore 39,58; eccentricità 0,2477; epoca del passaggio al perielio 1989,66. Questo più lontano pianeta ha dunque anche l'inclinazione e l'eccentricità maggiori di quelle degli altri. Il periodo di rivoluzione attorno al Sole risulta di anni 248,86. La grandezza apparente è compresa fra la 15ª e la 16ª ed è sensibilmente inferiore a quella che il Lowell s'aspettava, il che ha ritardato la scoperta. Rimane incerto il valore della massa, che, secondo le previsioni del Lowell, dovrebbe essere quasi sette volte quella della Terra, mentre secondo l'opinione, forse a torto formatasi fra gli astronomi, in base a limiti non del tutto giustificati per l'albedo e per la densità, essa dovrebbe essere inferiore a quella della Terra.