PLOUTARCHOS (Πλούταρχος)
Scultore greco del I sec. a. C., figlio di Heliodoros, fratello di Demetrios (v. demetrios, 9°).
Originario di Apamea, come si apprende da una delle numerose iscrizioni dell'esedra di Pamphilidas sull'acropoli di Lindo (v. Lindos, ii, n. 131 d), intorno al 91 a. C. ottenne la cittadinanza rodia, come attestano numerose altre iscrizioni rinvenute a Lindo e a Rodi. Esse sono:
Lindo: 1) base datata al 91 a. C.; 2) la firma compare due volte nell'esedra di Pamphilidas Telesarchon (costruita alla fine del III sec. ed ornata con nuove statue nel I sec. a. C.). L'artista si definisce una volta ᾿Απαμεύς, la seconda ῾Ροδιος, dopo aver ottenuto la cittadinanza. La prima firma è più antica della seconda. 3) Esedra, ora perduta, datata all'82 a. C. 4) Base datata al 69 a. C. 5) Base del 65 a. C. 6) Iscrizione incerta. Rodi: 7) base dell'acropoli. 8) Base di statua, santuario di Apollo Erethimios. 9) Forse P. è ricordato in una base firmata da [..] di Eliodoro, rodio.
Bibl.: Jahrbuch, IX, 1894, p. 25 s.; Thieme-Becker, XXVII, 1933, p. 120; Ch. Blinkenberg, Lindos, II, Berlino-Copenaghen 1941, p. 55, nn. 85-86. Iscrizioni: 1) Blinkenberg, Lindos, n. 287; 2) n. 131 b, d; 3) n. 197 d; 4) I.G., XII, i, n. 844; Loewy, I. G. B., n. 195; 5) Blinkenberg, Lindos, n. 308 b; 6) Loewy, I.G.B., n. 196; 7) Ath. Mitt., XXI, 1896, p. 41, n. 8; 8) I.G., XII, n. 108; Loewy, I. G. B., n. 164; L. Laurenzi, Ritratti greci, Firenze 1941, p. 55, n. 221; 9) Clara Rhodos, II, 1932, p. 105, n. 2; G. Lippold, Die Skulptur, in Handbuch, III, Monaco 1950, p. 383.