PLOMBIÉRES (A. T., 32-33-34)
Stazione idrominerale della Francia orientale, capoluogo di cantone nel dipartimento dei Vosgi, circondario di Remiremont con 1830 ab. È posta a m. 420 s. m., nel fondo d'una stretta e pittoresca valle bagnata dal fiume Eaugronne. Tutta l'attività di Plombières è data dalla sua importanza come stazione termale. È da segnalare l'industria locale della lavorazione di oggetti domestici in ferro battuto. Per le comunicazioni è servita, oltre che da linee automobilistiche, da una piccola ferrovia che la unisce a Aillevillers, stazione di linee della rete dell'Est. La cittadina non rimonta a un'epoca molto lontana, ma le sue sorgenti erano già conosciute dai Romani, che vi fecero importanti opere di captazione, tuttora in parte utilizzate. Nel 1292 il duca di Lorena, Federico III, ordinò la costruzione d'un posto di guardia fortificato per la protezione dei bagnanti e intorno a questo sorse un centro che, nel corso dei secoli, fu varie volte danneggiato da inondazioni, incendî, pestilenze; tuttavia si risollevò sempre e fu assiduamente frequentato dall'aristocrazia francese e da numerosi stranieri, specialmente Tedeschi. Per ordine di Napoleone III vi fu edificato un bellissimo stabilimento termale, ornamento della città.
Le sorgenti, numerose e a varia temperatura (da 13° a 74°), sono debolmente mineralizzate, alcaline; esse sono distribuite a sette stabilimenti ove sono utilizzate per bevanda, bagni, docce, irrigazioni, inalazioni, nella cura delle forme gastroenteriche, reumatiche, cutanee, ginecologiche e nevralgiche.
Colloquio di Plombières - Avvenne tra il 20 e il 21 luglio 1858 tra Napoleone III e il conte di Cavour. Già verso la metà del giugno precedente l'imperatore francese, per mezzo del dott. Conneau, spedito da lui segretamente a Torino, aveva fatto sapere al Cavour che una sua visita a Plombières, dove egli si recava ai primi di luglio, sarebbe stata gradita.
Quella proposta era il frutto di precedenti negoziati diplomatici che riguardavano un probabile intervento della Francia nel conflitto, che si riteneva inevitabile, tra il Piemonte e l'Austria. Dopo un breve soggiorno in Svizzera, il Cavour raggiunse Napoleone III la sera del 20 luglio e con lui ebbe un colloquio durato otto ore nel quale in massima, come il Cavour scrisse al La Marmora quattro giorni dopo, fu stabilito: 1. che lo stato di Massa e Carrara sarebbe causa o pretesto della guerra; 2. che lo scopo della guerra sarebbe la cacciata degli Austriaci dall'Italia, con la costituzione del regno dell'alta Italia composto di tutta la vallata del Po e delle Legazioni e le Marche; 3. che la Savoia sarebbe stata ceduta alla Francia. La questione della contea di Nizza rimase invece in sospeso. Vi fu pure trattato del matrimonio della principessa Clotilde di Savoia col principe Napoleone Girolamo.
Bibl.: C. di Cavour, Lettere... raccolte da L. Chiala, Torino 1863 segg., III; Carteggio Cavour-Nigra dal 1858 al 1861, Bologna 1926, I.