Vedi PLEURON dell'anno: 1965 - 1996
PLEURON (v. vol. VI, p. 246)
Negli ultimi anni il sito non è stato oggetto di indagini sistematiche, ma solo di scavi occasionali. Nell'area della Palaia Pleuren, sull'acropoli di Gyphtokastro o Askaphovouni, è stata rinvenuta una piccola brocca protoelladica, che fa risalire all'Antico Elladico II la prima occupazione attestata nell'area. Inoltre, sul pendio occidentale di Gyphtokastro, in località Xerokambos, sono state scavate quattro tombe a cista; di queste, due contenevano ceramica protogeometrica. Nei dintorni è stata recuperata anche ceramica micenea; sono inoltre attestati resti di recinti sacri di epoca geometrica, simili a quelli di Vitsa.
Ancora nella necropoli occidentale sono state portate alla luce tombe ellenistiche a cista e a camera. Una di queste ultime conteneva, fra l'altro, un sileno in argento a fusione piena, facente parte dell'ansa di un vaso. È stato inoltre rinvenuto un recinto funerario (7 X 6,15 m) orientato E-O, all'interno del quale si trovavano tombe a camera e a cassone.
Ricerche condotte in Etolia e in Epiro hanno permesso di stabilire che P. si trovava lungo il percorso di una via di collegamento da Nicopoli a Kalydon, in uso almeno dal I sec. a.C., ma completata solo in epoca traianea, come attestano i miliarî recuperati.
Un sigillo pubblico di P. ritrovato a Kallipolis raffigura una testa di Atena con elmo attico: si tratta con ogni probabilità dell'Atena Arakynthiàs, venerata a P. ed effigiata nelle monete della lega etolica.
Bibl.: K. Axiote, Ρωμαϊκοί δρόμοι της Αιτωλοακαρνανίας, in ADelt, XXXV, 1980, A', pp. 186-205; J.-P. Adam, L'architecture militaire grecque, Parigi 1982, pp. 223-225; C. Antonetti, Les Etoliens. Image et religion, Parigi 1990, pp. 281-282.
Per i nuovi rinvenimenti: ADelt, XXII, 1967, B', pp. 320-321; XXIII, 1968, B', p. 277; XXVI, 1971, B', pp. 326-327; XXXI, 1976, B', p. 169; ARepLondon, 22, 1975-76, p. 17; ADelt, XLIII, 1988, B', p. 173.