PLEURATO (Πλεύρατος, Pleurātus)
Principe illirico, della tribù degli Ardiei, figlio di Scerdilaida. Seguì fedelmente la politica di stretta collaborazione con Roma, ai danni della Macedonia, scelta da suo padre nell'ultima fase del suo governo. Condivise quindi, nelle debite proporzioni, le fortune ascendenti di Roma nella penisola balcanica. Compare la prima volta nel 212 associato al padre come conreggente nel trattato tra Roma e l'Italia, in quanto Roma vi faceva riconoscere il diritto di Scerdilaida e di P. di aderirvi posteriormente. Nel 205 è ormai solo a rappresentare il suo piccolo stato nella pace di Fenice tra Roma e Macedonia: vi ottiene la restituzione di gran parte di quanto Filippo V di Macedonia aveva occupato negli anni precedenti in Illiria. Nel 199 è di nuovo accanto ai Romani nella guerra contro Filippo: non sappiamo però della parte precisamente presa nella guerra. Certo dalla vittoria romana il suo stato otteneva un così sensibile ingrandimento ai danni della Macedonia (col territorio di Licnido e con la regione dei Partini) da diventare senz'altro il più imporiante principato illirico: pare anzi che in seguito a tale ingrandimento (196), P. abbia assunto il titolo di re. Ritroviamo ancora P. nel 189 con i Romani contro gli Etoli: e sappiamo pure che il suo aiuto non fu solo terrestre, ma anche navale. Nel 180 era già morto. Lasciava due figli Pleuratos o Plator e Genzio, il secondo dei quali, come è noto, diede alla sua politica un indirizzo del tutto diverso da quello paterno. P. è uno dei primi tipici vassalli semibarbari che Roma seppe per tradizione costante della sua politica creare ai suoi confini.
Bibl.: Si cfr. le storie generali, specie G. De Sanctis, St. dei Rom., III-IV, i, Torino 1916-23; B. Niese, Gesch. der griech. u. makedon. Staaten, II-III, Gotha 1899-1903; Cambridge Ancient Hist., VIII, Cambridge 1930.