PLAUTILLA (Fulvia Plautilla)
Figlia del prefetto del pretorio di Settimio Severo, Gaio Fulvio Plauziano (v.), fu data in sposa nel 202 d. C. a Caracalla ed ebbe il titolo di Augusta. Di moralità discutibile ed odiata dal marito fu relegata all'isola di Lipari e, divenuto Caracalla imperatore, fu fatta assassinare e la memoria fu condannata.
Benché il suo periodo di splendore sia stato assai breve, appare sulle monete in varie acconciature. In alcune porta le bande dei capelli lisci ed aderenti al capo, coprenti le orecchie e riportate sulla nuca, dov'è una piccola crocchia, sul tipo di Giulia Donna. Talvolta le bande sono ondulate e c'è sulla guancia la caratteristica ciocca di Giulia Domna. Porta anche un'acconciatura in cui i capelli sono divisi in tante scale perpendicolari alla linea del viso e convergono sull'occipite dov'è appuntata una rotellina di trecce, mentre brevi ciuffi scendono sulla fronte. In alcune monete le scale sono parallele alla linea del viso, passano dietro le orecchie e sulla nuca e le estremità sono raccolte in una fila di treccioline ripiegate insù ed appuntate sotto il cocuzzolo, oppure scendono fin sul collo e sono ivi raccolte in un nodo a ventaglio. È difficile dire quale di queste acconciature abbia usato prima e quale dopo, forse le usò alternativamente. La fisionomia appare costante in tutte le monete: fronte di linea curva, naso aquilino, guance rotonde dallo zigomo sporgente, mento pronunciato; l'aspetto è giovanile. Numerosi sono i ritratti attribuiti a P., ma nessuno risponde ai requisiti offertici dalle monete.
Bibl.: E. Stein, in Pauly-Wissowa, VII, 1912, c. 285, s. v. Fulvia, n. 17; M. Bernhardt, Handbuch zu Münzkunde der römischen Kaiserzeit, Halle 1926, tav. 12, n. 11; tav. 28, n. 8; J. J. Bernoulli, Röm. Ik., Stoccarda 1892-94, tav. mon. II, n. i; nn. 2-3; H. Cohen, Méd. Imp., IV, p. 246 ss.; K. Wessel, Römische Frauenfrisur von der severischen bis zur konstantinischen Zeit, in Arch. Anz., 1946-47 (pubbl. 1949), p. 62 ss.