PLATANI (A. T., 27-28-29)
Fiume della Sicilia, uno dei più notevoli del versante meridionale dell'isola; ha le sue origini, con varî corsi d'acqua, in un ampio bacino racchiuso tra i monti di Cammarata, S. Stefano e Castronovo, accogliendo in questo primo tratto le acque del Vallone Morello, provenienti dai monti di Lercara. A S. del Ponte Morello (sulla strada Lercara-Casteltermini) comincia ad apparire col suo nome. A oriente di Cammarata assume prevalentemente la direzione da N. a S., e nel solco che lo accoglie corre per lungo tratto la ferrovia Palermo-Agrigento e in parte anche la strada anzidetta. Qui riceve, a sinistra, alcuni fiumicelli, tra i quali uno che, provenendo da una plaga ricca di sale, porta il nome di Salso; onde il nome Alico, con cui fu nell'antichità conosciuto il corso principale. Il quale più sotto, formando uno stretto gomito a S. del massiccio di Casteltermini, serpeggia in una vasta depressione, che si allunga da E. verso O. In questa parte il fiume segna il limite settentrionale di una larga zona coperta da una spessa crosta di gessi e, più a SO., anche d'argille bituminose, in cui abbonda il minerale zolfifero. Ricevuto a destra il Turbolo (Turvoli) o S. Biagio, che scende dai monti Gemini (m. 1356) e Cammarata (m. 1579), dopo il ponte della strada Agrigento-Bivona, inclina verso SO. e segue una linea assai sinuosa in una vallata che, sempre più allargandosi, diviene un'estesa piana alluvionale: soggetta a gravi danni quando il fiume è in piena. Questo, ormai ricco di pesca, specialmente d'anguille, sbocca dopo un corso di circa 110 km. nel mare Africano, presso una rupe spianata, che forma il Capo Bianco e che racchiude le rovine dell'antica Eraclea.