DOMINGO, Placido
Tenore spagnolo, nato a Madrid il 21 gennaio 1941. Ha studiato pianoforte, direzione d'orchestra con I. Markevitch e canto al conservatorio di Città di Messico, dove i genitori, entrambi cantanti, si erano trasferiti nel 1950.
Esordisce nel 1957, inizialmente come baritono, nella 'zarzuela' Gigantes y cabezudos, e debutta in un ruolo tenorile impegnativo a Monterrey nel 1960 in La Traviata (Alfredo), cui fanno seguito Tosca (Cavaradossi) a Città di Messico e Lucia di Lammermoor (Arturo) a Dallas, accanto a J. Sutherland. Dal 1962 al 1965 si esibisce per un totale di circa trecento repliche all'Opera nazionale israeliana di Tel Aviv, protagonista di Faust, Carmen, Don Giovanni, Les pêcheurs de perles, Cavalleria Rusticana.
Nel 1966 con la prima esecuzione nordamericana del Don Rodrigo di Ginastera, cui seguono Pagliacci e Anna Bolena, D. esordisce al New York City Opera, e due anni dopo al Metropolitan con l'Adriana Lecouvreur (Maurizio). Dopo Lohengrin ad Amburgo (1968), interpreta alla Scala Ernani (1969), al Covent Garden Tosca (1971). Applauditissimo in L'Africana (San Francisco, 1972), I Vespri Siciliani (Parigi, 1974), Otello (Parigi e Amburgo, 1975), Don Carlos (Salisburgo, 1975), Pagliacci e Cavalleria Rusticana (Barcellona, 1976), si cimenta in opere rare come Le Cid di Massenet (New York, 1976), Il giuramento di Mercadante (Vienna, 1979), El poeta di Torroba (in prima mondiale a Madrid nel 1980), Les Troyens di Berlioz (New York, 1983), Goya di Menotti in prima mondiale (Washington, 1986). Ha inoltre interpretato alcune realizzazioni filmiche di opere (Carmen di F. Rosi, 1983; La Traviata e Otello di F. Zeffirelli, 1986).
Il tratto distintivo della personalità artistica di D. è l'estrema musicalità, cui si affiancano l'intelligenza interpretativa, la notevole competenza musicale e una grande presenza scenica. La sua voce dalle sfumature calde è inconfondibile per colore e duttilità, ma anche per estensione, soprattutto nella gamma grave (si è esibito anche nel Prologo dei Pagliacci). Interprete completo e versatile, particolarmente dotato per il repertorio operistico ottocentesco (Verdi soprattutto, e Bellini, Donizetti, Saint-Saëns, Massenet, ecc.), D. è con L. Pavarotti, J. Carreras e A. Kraus uno dei migliori tenori del secondo Novecento.
Bibl.: R. Celletti, Il suono ''brown'' di P. Domingo, in Discoteca, Milano 1969; M. Rosenthal, P. Domingo, in Opera, 1972; J. B. Steane, The great tradition, Londra 1974; M. Pasi, P. Domingo, in Lirica, i, (1987), pp. 33-39; A. Foletto, Tenore senza confini, ibid., pp. 40-41.