placarsi
Ricorre due volte nel Paradiso, in rima con vaca / indraca, e vaca / cloaca (uniche rime in -aca della Commedia). Nel senso di " calmarsi ", " farsi mite e umile ", è detto dell'oltracotata schiatta degli Adimari, che com'agnel si placa (XVI 117) quando viene a trovarsi davanti a chi mostra 'l dente / o ver la borsa; cioè " si aumilia " (Buti), " s'attutisce di presente come pecora " (Cesari); cfr. Ep VII 18 velut agnus mitescet.
Con diverso valore: Lucifero, 'l perverso / che cadde di qua sù, la giù si placa (XXVII 27), " s'apaga, over se contenta " (Lana), o anche " si compiace " (Lombardi); si rallegra nel vedere le malvagie azioni del papa usurpatore del luogo di s. Pietro. Decisamente da escludere l'interpretazione di Benvenuto: " colitur ibi in terra ".