SYLEUS, Pittore di
Ceramografo attico, attivo entro il secondo e il quarto decennio del V sec. a. C. È uno dei più notevoli artisti dell'arcaismo maturo, fecondo e distintamente personale pur sempre restando ancorato e sottomesso al linguaggio dei più grandi della sua e della precedente generazione.
Non è infatti il Pittore di S. l'inventore di un mondo formale nuovo e personalissimo come può dirsi del Pittore di Panaitios o del Pittore di Berlino. Chè anzi la sua opera si distingue per una sorta di conformismo, una nobiltà formale sostenuta ed eloquente, senza ineguaglianze o sbalzi temperamentali. Anche il suo sviluppo artistico rimane su un piano di consistente altissimo livello qualitativo: non appare in lui quel processo di disintegrazione interna, così frequente in tanti pittori del suo periodo e che puè essere principalmente illustrato da casi limite quali il Pittore di Eucharides e Douris. Il primo Pittore di S. - un tempo da J. D. Beazley distinto sotto il nome di Pittore dell'Atena di Würzburg - caratteristico per il segno duro e intagliato, è forse più genuino e gradevole, ma non sostanzialmente superiore o diverso da quello della fase più recente in cui i corpi risultano sempre più teneri di contorni e poderosi nella struttura. Il Pittore di S. dipinge grandi vasi in cui rappresenta figure divine isolate alla maniera del Pittore di Berlino o grandi scene mitiche elaborate e solenni. Il nome è dovuto ad uno stàmnos con storie di Sileo, il nemico della vite, nel museo di Copenaghen.
Bibl.: J. D. Beazley, Vasenm. Rotfig., p. 160; id., Red-fig., p. 164; F. Brommer, in Jahrbuch, LIX-LX, 1944-45, p. 70 ss.