SISIPHOS, Pittore di
Pittore vascolare protoitaliota della fase iniziale del gruppo B (protoàpulo), contemporaneo del Pittore della Danzatrice con il cui stile mostra somiglianza soprattutto nei vasi meno significativi e nelle pitture delle facce secondarie dei vasi.
Prende il nome dal grande cratere di Monaco fra i cui fregi mitologici, assai elaborati e ricchi di personaggi, è raffigurato anche l'episodio delle nozze di Sisifo (v.). Questo vaso, che è quello che meglio rappresenta lo stile del Pittore di S., è datato verso il 420 a. C. Più tardi sono gli altri crateri monumentali di questo pittore (cratere Goluchow, con Peleo e Teti; cratere della Collezione Iatta a Ruvo, con le Leucippidi). Da questa parte della sua produzione trae origine quella corrente "monumentale" della ceramografia àpula con vasi di grandi dimensioni che culmina e si esaurisce nella produzione della metà del IV sec. a. C. attorno al Pittore di Dario.
Gli altri prodotti dei Pittore di S., più semplici e di dimensioni più modeste, decorati con scene generiche o con due o tre figure senza particolare significato, sono considerati l'inizio dell'altra corrente più semplice della ceramografia àpula del IV sec., che è la produzione più numerosa e più caratteristica di questa classe di ceramica.
Abile disegnatore, il Pittore di S. ha qualche figura isolata felicemente trovata: caratteristiche sono le teste piuttosto grandi, curve leggermente in avanti: l'anatomia è corretta e piacevoli sono i volti, visti di prospetto e di tre quarti. Scorrevole è il disegno del panneggio femminile, ampio ed elaborato. In esso si risente l'eco di quella scultura che ha nel fregio di Figalia il monumento più noto. Meno abile il pittore si mostra nel comporre le scene, soprattutto quelle in campo libero su più piani. L'attività del Pittore di S. viene datata all'ultimo decennio del V sec. a. C.
Bibl.: N. R. Moon, in Papers of the British School at Rome, XI, 1929, p. 33 ss.; A. D. Trendall, Frühitaliotische Vasen, Lipsia 1938, p. 20 ss.; id., Vasi antichi dipinti del Vaticano; Vasi italioti ed etruschi a figure rosse, I, Città del Vaticano 1953, p. 70.