SARPEDON, Pittore di
Ceramografo protoitaliota del gruppo B (protoàpulo); è denominato dal soggetto del cratere a campana di New York.
Benché pochi pezzi, e fra essi alcuni frammenti non ampî, gli si siano potuti attribuire, la figura di questo maestro è particolarmente interessante. Sua specialità sono le scene mitologiche elaborate con una quantità di minuti particolari (decorazioni delle vesti, dei mobili, delle architetture in cui egli ottiene anche le ombreggiature, ecc.) in gran parte affidati alla policromia con colori aggiunti. Si palesa buon disegnatore sia nell'anatomia che nei panneggi delle figure: i volti dei personaggi del mito sono assai fini ed è presente su essi una sorta di malinconia. La ricchezza e l'opulenza del particolare sono apprezzabili nella figura isolata, nel frammento, ma nell'intera scena risulta un sovraccarico decorativo a scapito della chiarezza compositiva.
La sua prima attività si svolse ancora negli ultimi anni del V sec. a. C. È da considerarsi contemporaneo del Pittore Dionisiaco, al quale per certi aspetti è vicino.
Bibl.: A. D. Trendall, Frühitaliotische Vasen, Lipsia 1938, p. 27 ss.; L. Curtius, in Scritti in onore di B. Nogara, Città del Vaticano 1937, XXXX, p. 105, nota i.
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