PISTICCI, Pittore di
È il primo ceramografo protoitaliota, presumibilmente un attico immigrato in Lucania. Caposcuola del gruppo A ("protolucano"), cominciò a lavorare verso il 440-430 a. C.
Di gran lunga preferì fra le forme di vasi il cratere a campana che decorò sulla faccia principale con scene di inseguimento (Eos e Tithonos, Borea e Orizia, Eros oppure un guerriero e una figura femminile generica, ecc.), partenze di guerrieri e libazioni all'erma. Sulla faccia secondaria invece ritorna il motivo dei tre giovani ammantati. Più rare le scene dionisiache con sileni che sono tipici di questa fase protoitaliota.
Il disegno è corretto, di stile pienamente attico, ma manca di fantasia e di ispirazione: c'è un certo manierismo negli atteggiamenti, soprattutto in quelli di sorpresa o terrore. Su tutta la produzione incombe una monotonia derivata dall'uniformità dei soggetti e dei motivi, spesso ripetuti.
La produzione del Pittore di P. mostra affinità notevoli con quella della prima fase del compagno nella stessa officina: il Pittore di Amykos.
Bibl.: E. M. W. Tillyard, The Hope Vases, Cambridge 1923, p. 8 ss.; N. R. Moon, in Papers of the British School at Rome, XI, 1929, p. 30 ss.; A. D. Trendall, Frühitaliotische Vasen, Lipsia 1938, p. 8 ss.; id., Vasi antichi dipinti del Vaticano, Vasi italioti ed etruschi a figure rosse, Città del Vaticano 1953, p. 2 ss.