PEDIEUS, Pittore di
Ceramografo attico, attivo entro l'ultimo decennio del VI sec. a. C. Rappresenta per molti aspetti una eco impallidita della figura di Skythes (v.). J. D. Beazley gli attribuisce solo un piccolo numero di opere, cinque coppe, mentre in altre due vede di nuovo la cooperazione del Pittore di P. e di Skythes. Al Pittore di P. fa difetto lo spirito acre e pungente che informa e vivifica ogni tratto di linea del suo grande prototipo: in confronto le sue figure, anche in movimento, appaiono singolarmente perplesse e come irrigidite. Si veda la coppa di Tarquinia con il malinconico cavaliere nel tondo centrale e l'incomposto incalzare dei piccoli cavalieri a corona tutt'intorno. Più felice risulta alle volte nel rendere aspetti di fragile grazia come nelle menadi della coppa G 16 del Louvre.
Il nome Pedieus che appare come acclamazione su due opere di questo maestro si trova anche su un'anfora a figure nere databile entro il decennio 520-510 a. C.
Bibl.: E. Pottier, in Mon. Piot, IX, 1902, p. 174; J. D. Beazley, Red-fig., p. 76.