ORFEO, Pittore di
Ceramografo attico, operante entro il terzo venticinquennio del V sec. a. C.
Dipinge grandi vasi con figurazioni mitiche di considerevole sviluppo in uno stile grave e sostenuto che risente ancora della intonazione patetica e magniloquente della cerchia di Polygnotos. La crisi in cui viene a trovarsi la pittura di vasi attica in questo periodo è bene esemplificata nell'acuto contrasto che è dato avvertire nel Pittore di O. tra i contorni castigati e austeri, la linearità incisiva e angolosa e una certa quasi barocca ricerca di colorismo nelle vesti decorate a bordi pesanti e variegati. Non è improbabile che a questa predilezione si debba il ripetersi di figurazioni con amazzoni nella sua opera, del resto non eccessivamente vasta e piuttosto uniforme di tono. Anche nel vaso che gli ha fornito il nome, il notissimo cratere a colonnette di Berlino 3172 con Orfeo musico, quella sorta di accusata ricerca di spiritualità che si rivela nel sacro abbandono del cantore e più nel soggiogato raccoglimento degli assistenti, si accompagna a una pittoresca localizzazione in Tracia, tra barbari che indossano pelli di fiera picchiettate e pesanti mantelli vividamente segnati di bordi e strisce.
Bibl.: J. D. Beazley, Vasenm. Rotfig., 119; id., Red-fig., 703.