NAUSICAA, Pittore di
Ceramografo attico, operante un poco prima e intorno alla metà del V sec. a. C. È uno degli esponenti più ritardatarî del gruppo dei manieristi, e J. D. Beazley ha più volte avanzato la possibilità che l'opera di questo artista non sia che la continuazione di quella del Pittore di Oinanthe. L'innegabile dislivello che esiste tra i due gruppi di opere sarebbe quindi da spiegare con il rapido deterioramento di un artista troppo facilmente dotato e sempre meno esigente nei riguardi della propria produzione. Così come è ora presentato da J. D. Beazley, a contrasto con la grazia elusiva e pungente del Pittore di Oinanthe, si avrebbe un pittore copioso e ineguale, spesso felice nelle belle immaginate composizioni, ma quasi sempre duro, trascurato, insensitivo nel tratto. Con mano rapida e frettolosa dipinge grandi vasi, anfore, hydrìai, crateri. J. D. Beazley gli assegua 46 opere, tutte di una considerevole complessità e ampiezza, più un gruppo riferibile alla sua maniera. Una famosa anfora panatenaica del British Museum a lui attribuita (E 284), decorata da figurazioni di sacerdotesse che preparano tori per il sacrificio rese con mano insolitamente quieta e fluida, porta la firma di un Polygnotos, che può intendersi sia come la firma dell'autore, terzo del nome, sia come l'omaggio a un maggiore artista (si veda Douris nei confronti del Pittore di Triptolemos e del Cartellino).
Bibl.: J. D. Beazley, Vasenm. rotfig., p. 252; id., Vas. Pol., p. 252; id., Red-fig., p. 384.