MANNHEIM, Pittore di
Ceramografo attico, attivo intorno e immediatamente dopo la metà del V sec. a. C. Risente in senso lato dell'influenza della tradizione accademica purista che fa capo al Pittore di Villa Giulia, trasportandone peraltro il frigido rigore lineare in un clima più tenero e umano. Dipinge unicamente delle oinochòai, di forme più o meno ornate, ma per lo più distinte da due rappresentazioni, una sul corpo, una sul collo, a volte abbreviata sino al minimo come una figura di civetta. Il Pittore di M. è un artista modesto, incapace tanto di elevati slanci di poesia come di trasandatezza. Nelle sue figurazioni sia mitiche che di genere l'azione si svolge in dialogati sostenuti e sobrî senza intreccio e senza tensione.
Bibl.: E. v. Mercklin, in Röm. Mitt., XXXVIII-XXXIX, 1923-24, p. 106; J. D. Beazley, Att. Vasenm. rotfig., p. 362; id., Red-fig., p. 661.