LYSIPPIDES, Pittore di
Ceramografo attico operante circa l'ultimo venticinquennio del VI sec. a. C. È noto principalmente per aver dipinto i lati a figure nere delle grandi anfore bilingui e della coppa di Palermo, di cui le parti a figure rosse sono assegnate al Pittore di Andokides. Da alcuni studiosi anzi, e anche per qualche tempo da J. D. Beazley, egli è stato identificato con questo grande artista di cui si trovò ad essere il modesto associato. In realtà la sua personalità tradizionalista e un poco incolore non può ricondursi alle brillanti innovazioni e all'eleganza distaccata e pungente del Pittore di Andokides.
Il Pittore di L. dipinge grandi vasi, di preferenza anfore e anfore a collo distinto, generalmente con figurazioni relative al ciclo di Eracle. Tra le sue opere più elaborate tuttavia sono da contare le coppe a occhioni, di cui particolarmente curata e impegnativa la coppa di Londra B 426 con doppio ordine di figurazioni all'interno secondo uno schema che s'incontra nella cerchia di Nikosthenes. Il Pittore di L. è considerato da J. D. Beazley un continuatore dell'opera di Exekias. D'altra parte il temperamento modesto, il segno timido e il lavoro di graffito minuzioso e insistito rivelano un impressionante distacco, o meglio una riduzione del tono eroico del grande maestro. In particolare le strutture dei corpi virili, delicate e incerte, piene di urti e di fratture lo avvicinano al fragile e appuntito Pittore di Antimenes. Che si tratti del resto di una personalità un poco incolore e incerta è indicato anche dal gran numero di vasi - circa una cinquantina, tra cui non pochi di notevole qualità - che J. D. Beazley assegna alla sua maniera.
Bibl.: J. D. Beazley, Black-fig., 1928, pp. 25, 38; id., Red-fig., pp. i, 946, 948; id., Development, pp. 75, 114; id., Black-fig., 1956, pp. 255 ss.