LYKAON, Pittore di
Ceramografo attico, attivo intorno e immediatamente dopo la metà del V sec. a. C. Rientra in senso alquanto lato nel gruppo di Polygnotos per l'intonazione monumentale e statica delle sue figurazioni. È probabilmente eccessivo parlare a questo proposito di carattere eroico come si usa costantemente nei confronti di questi artisti e del loro peculiare indirizzo. Anche se le scene e le singole figure sono alle volte attinte al mondo della tragedia e dei poemi omerici, le gravi e serene scene di congedo rievocano lo spirito delle stele funerarie della piena classicità con la loro contenuta, vibrante reticenza. Nello stesso modo il colloquio di Odisseo con Elpenore nella pelìke di Boston, che rappresenta forse il momento di ispirazione più alto del pittore, propone l'eterno problema della comunicazione tra il mondo dei morti e quello dei viventi con la stessa quieta, intensa drammaticità dei "rilievi a tre figure".
Secondo una tendenza abbastanza generale in questo periodo, il Pittore di L. tenta di ricondurre il dramma e l'azione su un piano di grave distaccata emozione. Gli urti e le passioni vengono risolti con atti e discorsi: di questo atteggiamento, che può dirsi letterario, si ha un eccellente esempio nella pelìke 731 dell'Ermitage, in cui il motivo del violento, folgorante inseguimento d'amore di Eos e Kephalos diventa una sorta di dignitoso, statico appello.
Bibl.: J. D. Beazley, Red-fig. in Am. Mus., p. 162; id., Vasenm. rotfig., p. 398; J. Caskey, in Am. Journ. Arch., 1934, p. 339; E. Buschor, Gr. Vasenm., Monaco 1921, p. 227; G. M. A. Richter, Red-figured Athenian Vases in the Metropolitan Museum, New Haven 1936, p. 163; J. D. Beazley, Red-fig., p. 690.