DIOSPHOS, Pittore di
Ceramografo attico, che decorò vasi nella tecnica a figure nere. Prende nome dall'acclamazione kalòs Diosphos che appare su una piccola anfora del Cabinet des Médailles, della Bibliothèque Nationale di Parigi, recante su un lato la nascita di Dioniso e sull'altro Eracle ed il toro, alla presenza di Atena. L'attività del pittore, larghissima dato il numero considerevole di vasi a lui attribuiti, va dagli anni attorno al 500 a. C. fino a circa il 480: suo contemporaneo è il Pittore di Saffo, con lui in gara nella decorazione dei varî tipi di vasi. I loro stili spesso si incontrano e si influenzano a vicenda; il loro livello artistico non è però eccessivamente elevato. La loro produzione principale è costituita da lèkythoi; di qualità più bassa quelle del Pittore di Diosphos. Ma le sue opere principali sono gli alàbastra a fondo bianco. Il suo repertorio è scarso e monotono: ripete, per esempio, ben sette volte la scena di Peleo e Tetide.
Bibl.: C. H. E. Haspels, Attic Black-figured Lekythoi, Parigi 1936, pp. 94-130 e 232-241; J. D. Beazley, Black-fig., pp. 346, 482, 507-511, 688, 702-703, 716.