CERBERO, Pittore di
Ceramografo attico, attivo entro i due ultimi decenni del VI sec. a. C. Una parte della sua opera era stata isolata in antecedenza da E. Pfuhl e attribuita ad un "Pittore di Io". Il nome sotto cui era noto proviene dallo squisito piatto a figure rosse nel museo di Boston (01.8025) con figurazione di Eracle, Cerbero ed Hermes. Di questo notevolissimo artista è possibile seguire l'opera nei due gruppi distinti dall'impiego delle due tecniche a figure nere e a figure rosse. Nei dipinti a figure nere la sua attività sembra limitata alla produzione di pìnakes di estrema finitezza e impegno. Le figure risultano conchiuse e immobili, determinate da un segno sensitivo e misurato: i panneggi elaboratissimi si articolano di fragili, aereati sviluppi espressi da un graffito di incredibile sottigliezza ed eleganza. Nelle opere a figure rosse il pittore ci appare in definitiva meno preoccupato di squisitezze formali e più lontano da quella ricerca di impostazioni monumentali di cui partecipano le figure dei pìnakes. È notevole tuttavia che anche in questa tecnica le sue figurazioni sembrano preferire fondi piani, come i piatti, che costituiscono la parte preponderante della sua opera. Le sue rappresentazioni si distinguono per una particolare freschezza di visione che permane anche quando il soggetto sia tragico, come nella storia di Cassandra (Yale, 169). Una delle sue opere più mature ed elaborate, in cui sembra di poter seguire una concezione compositiva più ricca e variata di sviluppi, appare nella coppa ricomposta da J. D. Beazley da frammenti in Villa Giulia, Firenze, Heidelberg, ecc. (Campana Fragments). Questo piccolo monumento, singolarissimo anche per la forma stessa della coppa, con un elaboratissimo piede "calcidizzante" a gradi, permette di apprezzare nuovi aspetti del maestro sia nello squisito, sensibilissimo nudo femminile del tondo interno che nell'intricata composizione della lotta di Eracle con Gerione in uno dei lati.
Bibl.: E. Pfuhl, Malerei u. Zeichn. der Griech., Monaco 1923, p. 433; J. D. Beazley, Red-fig. in American Mus., p. 13; Vasenm. rotfig., p. 29; id., Campana Fragments, p. 7; C. Roebuck, in Am. Journ. Arch., XLIII, 1939, p. 467; J. D. Beazley, Red-fig., p. 55 ss.; id., Black-fig., p. 399 ss. Una probabile firma su un pìnax a figure nere dall'acropoli di Atene, attribuito al Pittore di C., reca il nome di Paseas; J. Boardman, A Name for the Cerberus Painter, in Journ. Hell. Studies, LXXV, 1955, p. 154 ss.