CALZARI, Pittore di (Boots Painter)
Ceramografo attico, attivo circa il secondo quarto del V sec. a. C. Il Beazley gli attribuisce una ventina di coppe in cui ritorna il motivo del bagno femminile con donne che fanno toletta e che si infilano calzari. In questo modesto artista J. D. Beazley riconosce l'influsso del Pittore di Kleophrades: influsso che si può ritenere limitato all'accettazione di un determinato tipo fisico, in particolare le figurine femminili dal volto inquadrato in una corta e rigida zazzeretta da paggio la cui ascendenza può farsi risalire alla louthrophòros del Louvre CA 453, con piangenti, tarda opera del Pittore dì Kleophrades, e forse a un eco del semplice calore umano che costituisce una delle qualità più toccanti del grande maestro. Filtrato nella personalità modesta del Pittore dei C., questo impulso si traduce in immediatezza, in una definizione rapida e succinta di scene e figure trattate con gustosa concisione. Piccoli atleti e donnine dai corpi spessi e atticciati si muovono, animate da un caldo fluire di vita, in atteggiamenti di fresca immediatezza. In un mondo tutto pieno di echi di vita quotidiana, l'unica figurazione che presenta riferimenti di carattere mitologico è una coppa nel museo di Dorpat, in cui episodî della lotta di Teseo con il toro di Maratona ritornano commentate da figure di satiri, in un fluido, animato racconto.
Bibl.: J. D. Beazley, C. V. A., III; id., Vasenm. rotfig., p. 269; id., Attic Vases i Poland, p. 27; id., Red-fig., p. 349.