BOREAS, Pittore di
Ceramografo attico della tecnica a figure rosse, attivo intorno alla metà del V sec. a. C. Dipinge grandi vasi delle varietà più ambiziose, quali crateri a volute e a colonnette, in un linguaggio ampio e solenne, e può dirsi, in definitiva, uno degli esponenti più rappresentativi, se non dei responsabili, di quello che un tempo si chiamava stile nobile. Il Pittore di B. è un artista assai fecondo, che svolge la sua attività parallelamente a quella del Pittore di Firenze. Composizioni calme e figure chiuse in una grave staticità si affiancano nella sua opera a scene più mosse, principalmente di inseguimenti d'amore con protagonisti appunto Borea, Peleo, Zeus ed Egina, eroi indeterminati. Tuttavia malgrado il nome sia stato determinato appunto dal cratere a volute Bologna 273 con una figurazione di Borea e Orizia, il temperamento del maestro sembra rivelarsi in maniera più felice e armonica in figure isolate, fisse in atteggiamenti calmi e monumentali. Nelle scene più drammatiche o per intima mancanza di fervore, o per la preoccupazione di tradurre tutto in un linguaggio ampio e sonoro, si avverte una forzatura di tono che spesso raggiunge la gonfiezza. L'azione sembra impostata come su un piano esteriore, programmatico, e nonostante gli accenti di pateticità di un turgore privo di efficacia, ci si sente in definitiva piuttosto sul piano di una ben sostenuta oratoria che in quello del dramma o della poesia.
Bibl.: J. D. Beazley, Red-fig. in American Mus., p. 133; id., Vasenm. rotfig., p. 305; id., Red-fig., pp. 337 ss., 958.