MEGERA, Pittore della (The Beldam Painter)
Ceramografo attico operante entro il secondo venticinquennio del V sec. a. C. Dipinge unicamente delle lèkythoi, per la maggior parte a figure nere o a puro contorno su fondo bianco; una solamente a figure rosse gli è assegnata da C. H. E. Haspels. Tra le molte decine di lèkythoi attribuite alla sua mano molte sono estremamente povere, con pitture meccaniche e affrettate. Ma nel gruppo vi sono alcune tra le più singolari e oscure figurazioni dell'intera serie, le inesplicate pitture dei "Pirati" e dei Satiri che torturano una Lamia (che per la Haspels è solo una brutta vecchia, the Beldam). E lo stesso pittore che ci appariva cosi stanco e faticoso nelle scene consuete sembra trovare un senso compositivo e una consistenza per le sue fragili figure evanescenti e disgregate nelle complesse figurazioni di misteriose crudeltà e torture.
C. H. E. Haspels riconosce in base a sequenze di forme strutturali l'esistenza di un atelier del Pittore della M. e un Vasaio della M., autore probabile non solo di lèkythoi, ma anche di alabastra a fondo bianco e forse di altri vasi ancora. In questo opificio avrebbero lavorato i Pittori di Ikaros, di Karlsruhe e del Tymbos.
Bibl.: C. H. E. Haspels, Attic Black-figure Lekythoi, Parigi 1956, pp. 170, 266 ss.; J. D. Beazley, Black-fig., p. 586.