DONNA, Pittore della (Woman Painter)
Ceramografo attico, operante entro l'ultimo venticinquennio del V sec. a. C. La sua attività è stata riconosciuta unicamente nel campo delle lèkythoi a fondo bianco di carattere funerario. Un gruppo gli è stato assegnato da E. Buschor e poi, con mutamenti e incrementi, da J. D. Beazley.
In realtà, se il nucleo centrale di tali opere risulta abbastanza compatto e riconoscibile, opere periferiche e altri gruppi dai caratteri più vaghi e imprecisi sono stati variamente ravvicinati al pittore da E. Buschor e da J. D. Beazley. Il Pittore della D. partecipa infatti largamente delle inconsistenze formali, scarso senso di struttura e monotonia di ripetizioni che in generale abbassano il livello della produzione di vasi dipinti in questo periodo. L'elemento più singolare nelle lèkythoi assegnate a questo maestro e un atmosfera di drammatica concitazione che già, in certo modo, prepara le espressioni di cupa melanconia o di accidiosa ribellione del Pittore del Canneto. La quieta accettazione della morte e della separazione, quale era stata proclamata in tanti nobilissimi monumenti, stele e lèkythoi funerarie, durante gran parte del V sec., cede ora a drammatici atteggiamenti di dolore. Le figure intorno alla stele funeraria si percuotono il capo e gesticolano con un'enfasi quasi rituale, che sembra ricollegarsi alle figurazioni arcaiche di compianto funebre. Si tratta per lo più di figure femminili (da cui il nome del pittore) in atteggiamenti agitati e alle volte addirittura prostrate in ginocchio, le braccia levate in ampi gesti di dolore. In esse a un profilo incisivo e ben modulato si associano corpi frettolosamente indicati e senza struttura. In questa galleria di immagini riassunte e incomplete si può scegliere come rappresentativa del gusto del pittore la lèkythos di Carlsruhe B 1528, in cui un volto femminile, finemente intagliato, si stacca nitido sulla massa scura e increspata della grande chioma sciolta e ricadente.
Bibl.: E. Buschor, in Münchn. Jahrbuch, N. S., 2, 1925, p. 21; A. Peredolski, in Ath. Mitt., LI, 1926, p. 54; J. D. Beazley, Attic White Lekythoi, 1938, p. 23; id., Red-fig., p. 818.