ETIOPE, Pittore dell' (Ethiop Painter)
Ceramografo attico operante entro il terzo venticinquennio del V sec. a. C. Il nome è tratto da una pelìke della Bibliothèque Nationale, in cui s'incontra la figurazione poco comune di Eracle che precede docilmente, avvinto come Sileno, uno dei servi di Busiride.
Il Pittore dell'E. è un artista modesto, la cui opera si affianca a quella del Pittore di Londra E 342: e del fatto che si tratta di una personalità incerta e con caratteri poco distinti è chiara indicazione un lungo elenco di lèkythoi che J. D. Beazley riporta in margine alla sua opera, riconoscendovi allo stesso tempo caratteristiche di altri pittori, quali quello di Londra E 342 e di Alkimachos. Il Pittore dell'E. dipinge unicamente anfore nolane e pelìkai con scene estremamente semplici e rettilinee. Si tratta per lo più di quieti dialoghi di due persone affiancate, e anche quando nel tema è implicito un elemento di contrasto, di lotta fisica e morale, ogni possibilità drammatica appare attenuata, smorzata in atteggiamenti distaccati e non impegnativi. Motivi di carattere eroico, quali quello della lotta di Teseo e del Minotauro (Copenaghen 148) appaiono risolti in termini di un urto senza vera tensione. Mentre l'unica opera in cui sembra di cogliere una nota di pungente, acre concitazione, la pelìke con la violenza di Aiace a Cassandra presso il simulacro di Atena, ora a New York, è assegnata non al maestro, ma alla sua scuola. Altre volte le figure leggere e angolose si compongono invece in quiete scene ben bilanciate non prive di una loro dimessa e discretissima eleganza. È da rilevare, come indicazione per gli andamenti del commercio antico, che tra le 13 opere assegnate al pittore sei provengono sicuramente da Nola.
Bibl.: J. D. Beazley, Vasenm. rotfig., p. 335; id., Vas. Pol., p. 31; id., Red-fig., p. 464.