TIFONE, Pittore del
Ceramografo corinzio ricostruito dal Payne che ha attribuito al pittore otto alàbastra di fabbrica corinzia del periodo di transizione fra il Protocorinzio Tardo e il Corinzio Arcaico (circa 630-615 a. C.). Il Benson ha aggiunto due alàbastra (a Cambridge e in collezioni private a Basilea); due altre attribuzioni, che egli dà come probabili, non convincono. D. A. Amyx gli dà l'alàbastron, Louvre A 468.
Hanno tutti una decorazione simile, un Tifone o un'Artemide Persica fra due uccelli, e sono notevoli per l'ottima tecnica e per l'effetto decorativo. Lo schema di questi gruppi di tre figure e i motivi stessi sono tipicamente corinzî, le rosette a punti, protocorinzie, si alternano a quelle piene dello stile corinzio. Se, come è stato suggerito dal Benson, anche gli alàbastra Louvre CA 62 e Würzburg 94 appartengono al pittore, la sua produzione sarebbe continuata fino alla fine del VII sec. a. C. e si collegherebbe ad un gruppo di alàbastra di grande effetto decorativo, del Corinzio Arcaico, che il Payne unisce al suo "stile a punti bianchi" e il Benson al Gruppo di Delo (v. corinzî, vasi).
Bibl.: H. Payne, Necrocorinthia, Oxford 1931, pp. 275, nn. 97, 98A-104; 284 s.; J. L. Benson, Geschichte d. korinth. Vasen, Basilea 1953, p. 29, n. 33; si veda anche p. 38, n. 58 (Delosgruppe); id., Some Notes on Corinthian Vase-Painters, in Am. Journ. Arch., LX, 1956, p. 223 s. L'attribuzione dell'Amyx è dovuta a comunicazione privata.