CANNETO, Pittore del
Ceramografo attico operante nei decennî 440-410 a. C. Secondo quel consueto fenomeno di specializzazione cui si assiste nella seconda metà del V sec., il Pittore del C. si dedica esclusivamente alla decorazione di lèkythoi funerarie a fondo bianco. E di queste più di un centinaio sono state raccolte e assegnate alla sua mano per opera di S. Papaspiridi Karouzou, E. Buschor e J. D. Beazley. Nelle raffigurazioni s'incontra con notevole frequenza quella di Caronte e della sua barca, mentre il motivo delle canne che evocano i bordi paludosi del fiume d'oltretomba ritorna con una singolare insistenza. La maggior parte di queste lèkythoi, a parte la suggestione di questo insolito elemento paesistico, sono in realtà opere meccaniche di estrema povertà formale: ma tra esse è dato isolare un gruppo di grandi lèkythoi con pitture straordinariamente più sensitive e drammatiche che I. D. Beazley, a differenza di S. Papaspiridi Karouzou e di E. Buschor, non ritiene di poter assegnare alla stessa mano. Dopo avere di conseguenza preso in considerazione non già un pittore, ma un Gruppo del C. (Attic White Lekythoi), J. D. Beazley ha costituito un Pittore del C. a cui vengono assegnate tutte le opere inferiori, e un Gruppo R (Reed, canna) in cui rimangono 18 grandi lèkythoi, di cui è detto solo che restano collegate con il pittore. Tra queste ultime abbiamo alcune tra le più elevate espressioni del genere come i guerrieri romantici e aggrondati delle lèkythoi famosissime di Atene e altre consimili. I corpi sono suggeriti piuttosto che costruiti con un segno fluido e liberissimo che accenna evanescenti contorni e intaglia duramente i volti tormentati e scuri. Né è meraviglia che queste figure di una così singolare intensità drammatica e di una suggestione così profonda siano state salutate come le espressioni tra le più intense e sorprendenti della classicità (v. parrasio).
Bibl.: S. Papaspiridi Karouzou, in Arch. Deltion, 1923, p. 117; E. Buschor, in Münchn. Jahrb., N. S, II, 1925, p. 182; V. H. Poulsen, From the Collection of Ny Carlsberg Glypt, I, 1931, p. 189; J. D. Beazley, Attic White Lekythoi, Londra 1938, p. 18; id., Red-fig., p. 823.