PISA (Πῖσα e Πῖσαν, Pisa e Pisae)
Città della Grecia, distrutta nel sec. VI a. C., il cui territorio (Pisatide) fu incorporato nell'Elide. La sua localizzazione esatta è ignota. Certo stava vicino a Olimpia, forse sulla riva destra del fiume Alfeo. Altrettanto oscura la sua storia, soprattutto nei suoi rapporti con Olimpia e di conseguenza nelle sue lotte con l'Elide per il predominio in Olimpia stessa. Le notizie delle fonti antiche ci dànno almeno tre differenti versioni. Secondo Pausania (VI, 22, 2) Olimpia sarebbe stata in possesso di Pisa solo durante due olimpiadi, l'ottava e la trentaquattresima, cioè nel 748 (con l'aiuto di Fidone di Argo) e nel 644 a. C.: durante un terzo tentativo nell'olimpiade 48 (588 a. C.) di occupare Olimpia Pisa sarebbe stata distrutta. Secondo la cronaca armena di Eusebio (p. 92 segg., ed. Karst), Olimpia sarebbe stata in possesso dell'Elide fino all'olimpiade 27, mentre nell'olimpiade 28 (668 a. C.) e nelle olimpiadi 30-52 (660-572) avrebbe dominato Pisa. Infine secondo Strabone (VIII, 3, 30) Olimpia avrebbe appartenuto fino alla 26ª olimpiade (676 a. C.) all'Elide, poi per un certo tempo a Pisa e poi nuovamente all'Elide; ma presso lo stesso Strabone (VIII, 3, 33) è citato Eforo, secondo cui Olimpia fu una volta occupata da Fidone, la cacciata del quale diede occasione all'Elide di annettersi anche Pisa (che dunque doveva averlo aiutato). Si ricordi poi ancora che per Erodoto (VI, 127) Fidone occupò per un certo tempo Olimpia quando era già in mano degli Elei. Queste tradizioni (salvo l'accenno isolato di Erodoto) hanno in vario modo l'intento di dimostrare che i legittimi possessori di Olimpia erano gli Elei, i quali la occuparono per primi: i Pisati sarebbero stati usurpatori per più o meno breve tempo. Ma di fronte a queste tradizioni sta il dato di fatto assodato dal Karhstedt (v. bibl.) che l'amministrazione del santuario olimpico ebbe in origine sistema amfizionico, cioè fu costituita da una rappresentanza di varî stati vicini, tra cui naturalmente tanto l'Elide quanto Pisa. È dunque chiaro che né l'Elide né Pisa occuparono dalle origini il santuario, ma che, come i membri più influenti dell'amfizionia, cercarono a un certo punto di assicurarsene ognuno per proprio conto il dominio; ciò che dopo varie contese e alterne sorti riuscì infine agli Elei. Se queste linee generali sono sicure, incerti sono invece i particolari e incerta anche la parte che ebbe Fidone di Argo nel sostenere le pretese di Pisa contro l'Elide. Le evidenti contraddizioni fra i dati cronologici di Pausania, Eusebio e Strabone dimostrano che nel fissare i periodi di dominio di Pisa in Olimpia si procedeva per ipotesi destituite di fondamento documentario sicuro. Verosimile è solo che Pisa sia stata distrutta al principio del sec. VI. Ad ogni modo il ricordo delle pretese di Pisa su Olimpia agì parecchie volte nella storia dei secoli successivi e soprattutto intorno al 365-64 a. C., quando gli Arcadi in lotta con gli Elei s'impadronirono di Olimpia e ricostruirono lo stato autonomo della Pisatide (senza peraltro ricostruire la città di P.), insieme con il quale organizzarono le feste olimpiche del 364. Poco dopo però gli Arcadi facevano pace con gli Elei (363 a. C.) e rinunciavano al possesso del santuario. Perciò anche lo stato pisate, che non aveva mancato di affrettarsi a battere moneta, era nuovamente dissolto.
Bibl.: Per la storia arcaica: B. Niese, Derei Kapitel eleischer Geschichte, in Genethliakon Robert, Berlino 1910, p. i segg. (erroneo); U. Kahrstedt, Zur Geschichte von Elis und Olympia, in Nachrichten götting. Gesell. Wissensch., 1927, p. 157 segg.; O. Viedebantt, Forschungen zur altpeloponnesischen Geschichte, II, Elis und Pisatis, in Philologus, LXXXV (1930), p. 23 segg. Per Pisa nel sec. IV, oltre le storie generali v.: H. Weil, Pisa, in Zeitschrift f. Numismatik, XXII (1899), p. i segg., e si confrontino le Inschriften von Olympia, nn. 17, 31, 36. Per la storia di Pisa in genere ha importanza anche H. Swoboda, in Pauly-Wissowa, Real Encycl., V, col. 2380 segg.