PIRROTTA, Antonino, detto Nino
Musicologo e storico della musica, nato a Palermo il 13 giugno 1908. Diplomatosi in organo e composizione organistica al conservatorio di Firenze, si laureò in lettere nell'università fiorentina (1931), discutendo una tesi in storia dell'arte con M. Salmi sulle ceramiche faentine del Quattro e Cinquecento. Dopo un breve periodo di attività come organista e critico musicale, insegnò Storia della musica al conservatorio di Palermo (1936-48). Trasferitosi a Roma, divenne direttore della Biblioteca musicale di Santa Cecilia (1948-56); fu pure rappresentante dell'Italia in seno al Conseil International de la Musique dell'UNESCO, socio fondatore e, nel 1951, vicepresidente dell'Association Internationale des Bibliothèques Musicales (AIBM). Visiting professor all'università di Princeton (1954-55) e alla Columbia University di New York (semestre autunnale 1955), nel 1956 fu nominato titolare di Musicologia alla Harvard University, ove rimase fino al 1972, allorché fu chiamato a succedere a L. Ronga in quella di Storia della musica all'università di Roma (1972-78). Insignito della laurea honoris causa dalla Harvard University (1956), dall'Holy Cross College (1970) e dalle università di Chicago (1975), Cambridge (1985) e Princeton (1987), P. è membro dal 1956 dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia, di cui è stato vicepresidente (1984-87), e dell'American Academy of Arts and Sciences (1967); socio corrispondente (1987) dell'Accademia Nazionale dei Lincei, ne è divenuto nel 1992 socio nazionale. È inoltre socio onorario dell'American Musicological Society e della Royal Musical Association, socio corrispondente della British Academy (1987); ha vinto nel 1983 il premio Feltrinelli dell'Accademia Nazionale dei Lincei per le sue attività nel campo della storia della musica.
Le aree di ricerca privilegiate da P., praticamente prima inesplorate, e indagate con acribia e novità metodologica, sono l'Ars Nova del Trecento, la polifonia profana del Cinquecento, specie in rapporto al teatro, e l'opera in musica del Seicento, anche se numerosi suoi saggi hanno arrecato importanti e decisivi contributi pure in altri settori della storia della musica. Per quanto riguarda l'Ars Nova, di cui è stato in realtà lo scopritore, P. ha dato per primo la pubblicazione sistematica dei testi, musicali e poetici. Anche nello studio della polifonia rinascimentale profana e del teatro musicale barocco, il punto di partenza è stato il medesimo: una visitazione estesa e minuziosa, ''dall'interno'', di fonti sino ad allora inesplorate, quasi costantemente manifestata nella forma del saggio, con un'analisi più di profondità che di estensione. Non è infatti un caso che il primo studio importante, quello su Il Sacchetti e la tecnica musicale del Trecento italiano (1935), sia nato dall'incontro e dalla collaborazione con l'italianista E. Li Gotti, dall'esigenza quindi di chiarire il rapporto tra evento letterario e testo musicale.
Altro aspetto innovativo della ricerca di P. è l'individuazione e la costante attenzione alla presenza di una tradizione orale − a livello sia popolare che colto − nella cultura musicale italiana, che permette di valutare nella prospettiva più corretta anche quella scritta, generalmente ritenuta come fonte esclusiva ed esauriente. La quasi totale assenza di fonti musicali scritte per la musica quattrocentesca si giustifica infatti pienamente con l'individuazione, da parte di P., di indirette testimonianze su una rigogliosa tradizione musicale tramandata oralmente, e poi fissatasi alla fine del secolo nelle prime stampe musicali. Lo scambio fra questi due tipi di tradizione è continuo attraverso i secoli e si manifesta anche fra il repertorio colto e quello di tradizione folclorica; esso ritorna, significativamente, col nascere del teatro in musica, le cui origini P. ha collegato con la commedia dell'arte, identificando coincidenze nella maniera in cui i canoni di entrambi gli eventi vengono trasmessi.
Opere: Paolo Tenorista (1961); Li due Orfei, da Poliziano a Monteverdi (con un saggio di E. Povoledo sulla scenografia, 1969, 19752; nel 1970 premio Otto Kinkeldey dell'American Musicological Society); Musica tra Medioevo e Rinascimento (1984); Music and culture in Italy from the Middle Ages to the Baroque (1984); Scelte poetiche di musicisti (1987; premio Viareggio); Don Giovanni in musica. Da 'L'empio punito' a Mozart (1991; premio Iglesias); Poesia e musica (1994). Edizioni di musiche: The music of fourteenth-century Italy (5 voll., 1954-64); Il codice Vaticano Rossi 215 (edizione del fac-simile, 1992).
Bibl.: Studi in onore di Nino Pirrotta, a cura di L. Bianconi, F.A. Gallo, A. Lanza, L. Lockwood, P. Petrobelli, in Rivista Italiana di Musicologia, 10 (1975); O. Strunk, A letter from a friend, ibid., pp. 8-9; In cantu et in sermone. For Nino Pirrotta on his 80th birthday, a cura di F. Della Seta e F. Piperno, Firenze e University of Western Australia Press 1988 ("Italian Medieval and Renaissance Studies. The University of Western Australia", 2).