piratabile
agg. Che può essere piratato, copiato o utilizzato abusivamente.
• i problemi del teatro e dello spettacolo dal vivo più in generale sono profondi e il settore sta vivendo nel nostro paese la più grande crisi della storia recente. Crisi non di interesse del pubblico, che invece è in costante aumento, forse perché il teatro è l’unica forma d’arte non duplicabile non «piratabile», dove lo spettatore ha ancora la sensazione della propria unicità, dove è ancora un individuo e non un consumatore, ma crisi di risorse e di investimenti. (Francesco Siciliano, Unità, 28 marzo 2010, p. 15, Forum) • Per non parlare dello stadio pieno, unica esperienza non piratabile e perciò ancora direttamente monetizzabile: tu, rockstar che ufficialmente non vende dischi ma che è comunque ascoltata e quindi nota, incasserai grazie ai concerti ma anche allo sfruttamento della tua immagine, dai gadget alle prime serate televisive. (Guia Soncini, Repubblica, 23 giugno 2015, p. 32, Spettacoli) • Le navi militari (e civili) sono giganteschi computer flottanti. Dipendono dai sistemi elettronici per il funzionamento delle parti vitali, lavorano con i satelliti e il Gps. Hanno sistemi di identificazione automatica che svelano agli amici identità, posizione, rotta e velocità. Teoricamente sono «piratabili», perfino nei sistemi di tiro delle artiglierie e dei missili di bordo, infettandone i software. (Francesco Palmas, Avvenire, 26 ottobre 2016, p. 3, Idee).
- Derivato dal v. tr. piratare con l’aggiunta del suffisso -abile.
- Già attestato nella Repubblica dell’8 marzo 1996, p. 42, Cultura (Loredana Lipperini).