PIORACO (A. T., 24-25-26 bis)
Paese dell'Appennino marchigiano in provincia di Macerata, posto a 441 m. s. m. sull'alto del profondissimo vallo aperto dal Potenza, attraverso una subruga del Catria, nel ripidissimo pendio vallivo dei calcari mesozoici del Tre Pizzi (m. 1256) e del Primo (m. 298), ricchi di fossili (ammoniti, ecc.); subito a valle di esso è la "gola", tra le più orride e belle dell'Appennino, con la strada a dente, che sale al paese, tagliata nella parete verticale del Primo; invece, immediatamente a monte, è la smeraldina Piana di Fiuminata, di colmata lacustre recente, attraversata dal Potenza sorgivo, con acque regolarizzate a opera dei prigionieri austriaci (1916-18).
Il territorio comunale, in prevalenza montano, è di kmq. 19,80, a quote estreme di m. 1256 e m. 330; il suolo forestale-agricolo, di ha. 1891, produce legna, mais, patate, fieni, ortaggi. La popolazione, di 2034 ab. nel 1911, saliva a 2112 nel 1921, a 2159 nel 1931; la densità altissima (110) si spiega col carattere eminentemente industriale del luogo, nel quale dal sec. XIII fiorisce l'industria della carta di straccio.
Le attuali cartiere (Miliani) per le filigrane, con edifizî e macchinarî modernissimi, sono nel fondo della gola, sotto il paese. La stazione ferroviaria, a 9 km., è Castel Raimondo (m. 307), sulla linea Porto Civitanova-Albacina-Fabriano.
Corrisponde, secondo le indicazioni offerte dagl'Itinerarî, all'antico luogo dei Piceni Prolaqueum, sulla strada che da Nocera si dirigeva verso Septempeda (odierno S. Severino), il cui nome pare si richiami alla posizione geografica del paese situato presso un lago formato dal Potenza (pro lacu o prope lacum). Ruderi di edifici di età romana imperiale presso l'odierna Pioraco fanno testimonianza dell'antichità del centro abitato.
Bibl.: H. Nissen, Italische Landeskunde, II, Berlino 1902, p. 388; Corpus Inscr. Lat., XI, p. 819.