Piombino ed Elba, principato di
Nel 1399 Gherardo d’Appiano, cedendo Pisa a Gian Galeazzo Visconti, riservava per sé e per i suoi successori il dominio di Piombino, di alcune terre limitrofe e dell’isola d’Elba. Da quel momento Piombino divenne uno Stato indipendente, elevato a principato nel 1594 dall’imperatore Rodolfo II. Attraverso varie vicende politiche (nel 1548-57 Piombino fu temporaneamente occupata da Cosimo I de’ Medici) e militari, fu in possesso dei d’Appiano fino all’estinzione del ramo principale, nel 1634; passò allora ai Ludovisi e nel 1706 per eredità ai Boncompagni. Per la sua posizione, a guardia del canale che lo separa dall’isola d’Elba, fu insidiato più volte da potentati italiani e stranieri, che ne ambirono il domino, profittando anche di discordie per la successione tra i componenti la famiglia dominante. Dal 1796 in poi Piombino subì l’occupazione militare degli inglesi, dei francesi (che vi instaurarono temporaneamente la Repubblica) e dei Borbone di Napoli; dopo la battaglia di Marengo (1800) Piombino fu nuovamente dei francesi e nel 1804 fu annessa all’impero di Napoleone, che nel 1805 assegnò il principato alla sorella Elisa Baciocchi. Nel 1815 il Congresso di Vienna incorporò Piombino e il suo territorio al granducato di Toscana, previo un indennizzo pecuniario ai Boncompagni.