EULA, Pio
Nacque, probabilmente a Cuneo, nel 1722 0 1723 da Giovanni Tomaso; non è noto il nome della madre.
Il padre era misuratore ed eseguì parecchi incarichi per il Comune di Cuneo. Fu assistente di F. Gallo nella costruzione della chiesa di S. Ambrogio a Cuneo; un pagamento a suo favore è ricordato nel 1723 (cfr. Gazzola-Dutto, 1982, p. 24); nel 1737 realizzava a Frise di San Pietro Monterosso (Cuneo) la parrocchiale (cfr. Riberi, 1932, n. 18).
L'E. avrebbe studiato con il padre ed in seguito a Torino; il Vernazza (ms. 1017) lo indica fra gli architetti "approvati" dalla università nel 1773. Insieme con il padre eseguì numerosi lavori di poca rilevanza per la Confraternita di S. Sebastiano a Cuneo, di cui entrambi erano confratelli. In questa confraternita l'E. fu rettore nel 1784 e maestro dei novizi nel 1786 (cfr. Riberi, 1933, p. 459). Per una quarantina d'anni esercitò pure l'attività di architetto idraulico, di cui diede testimonianza in una lettera del 18 nov. 1783: "Conosco da 40 anni queste Bealere, e molto prima della soppressione ancora le visitai più volte come architetto idraulico di professione"; seguono osservazioni generate dalla lunga pratica relativa alla manutenzione di questi canali di irrigazione (cfr. Arch. di Stato di Torino, Corte conventi soppressi gesuiti Cuneo, mz. 192 r).
Nel 1755 l'E. diede parere negativo su di un progetto di anonimo per la cupola della navata centrale della chiesa della Confraternita dei Ss. Pietro e Paolo a Mondovì Breo; nel contempo ne presentò uno proprio che non ebbe però la fiducia dei confratelli (cfr. Carboneri, 1970). Nello stesso anno fu incaricato con l'architetto G. B. Isnardi e il geometra G. B. Durando di studiare la ricostruzione della chiesa di Bagni di Vinadio; l'E. fornì il progetto e la chiesa fu realizzata nel 1762.
Nel 1757 eseguì una serie di lavori nel seminario di Mondovì; qualche anno do--po, su incarico del Municipio di Cuneo (cfr. Cuneo, Arch. stor. d. Comune, Ordinati, 21 febbr. 1760), progettò un palazzo per le scuole, che non fu approvato. Tra il 1761 ed il 1764 progettò e realizzò il suo capolavoro: la chiesa di S. Croce a Roccavione (Cuneo; cfr. Riberi, 1933, p. 459).
Si tratta di una costruzione realizzata secondo la tradizione barocca piemontese. L'edificio, caratterizzato dall'uso del cotto, presenta una semplice facciata concava che termina con un timpano triangolare posto al di sopra di una finestra ovale (Prola, 1988). Gli interventi dell'E., che realizzò il progetto, e di suo padre, che effettuò le misurazioni, sono documentati dai libri dei conti della Confraternita di S. Croce. La chiesa fu consacrata il 30 nov. 1764 (ibid.).
L'anno dopo, con G. M. Delfino, l'E. preparò il grandioso progetto per la parrocchiale di Caraglio (Cuneo), che fu successivamente affidato a F. Nicolis di Robilant ed infine realizzato da P. Bonvicini nel 1779.
Dopo la soppressione della Compagnia di Gesù nel 1773 l'E. ricevette dal R. Economato per i benefici vacanti l'incarico di amministrare i beni appartenenti ai gesuiti di Cuneo. Contemporaneamente fu incaricato di progettare (1775) una nuova facciata per il loro collegio, destinato a nuova sede per il locale Municipio (cfr. il disegno, con rilievo del piano terreno, conservato presso l'Arch. di Stato di Torino, Corte, Carte topografiche, sez. III). Ma il 15 genn. 1776 il Consiglio comunale di Cuneo richiedeva a Nicolis di Robilant un parere a riguardo e su suo indirizzo l'incarico fu affidato all'arch. F. Martinez, il cui progetto probabilmente si adattava meglio ai canoni del nascente neoclassicismo (Riberi, 1933).
Da questo momento non si ha più notizia di lavori di progettazione dell'E., impegnato nell'amministrazione del patrimonio ex gesuita.
Di tale attività resta traccia nella documentazione del fondo Conventi soppressi. Gesuiti Cuneo (Arch. di Stato di Torino). Nel 1776 l'E. provvide ad esempio alla distribuzione di tutti gli arredi sacri esistenti nella ex chiesa dei gesuiti di Cuneo e destinati a numerose chiese e conventi della città e dintorni (cfr. Signorelli, 1988).
Non è documentata l'attribuzione all'E. (Riberi, 1931 p. 460) della chiesa di S. Giuseppe a Valgrana e della parrocchiale di Valdieri. L'E. doveva essere ancora operoso nel 1800 (Il Palmaverde per il 1800).
Morì a Cuneo il 12 marzo 1801.
Fonti e Bibl.: Archivio di Stato di Torino, Sez. Corte, Conventi soppressi. Gesuiti Cuneo, mz. 192r, 197r, 474r; Ibid., Corte Segreteria Interni, serie II, Ecclesiastico, Reg. 6 in. 9, ad Indicem; Torino, Accademia delle scienze, ms. n. 1017: G. Vernazza, Catal. degli architetti approvati in Torino dal 15 Luglio 1732 ai 28 Giugno 1809; IlPalmaverde per il 1800, Torino s.d. [ma 1799], p. 152; A. Bonino, Miscell. artistica della provincia di Cuneo, I, Cuneo 1929, p. 10; A. M. Riberi, L'antica chiesa parrocchiale di Caraglio. Studi e progetti nel '700, in IlDovere, 31ott. 1931; Id., Le chiese del Settecento, in Domus Dei. Boll. parrocchialedi San Rocco Castagnaretta (Cn), novembre 1932; Id., P. E. architetto cuneese, in Atti della Soc. piemontese di archeol. e belle arti, XV (1933), pp. 459 ss.; C. Vacchetta, I gesuiti a Cuneo, in Boll. d. R. Deput. subalpina di storia patria di Cuneo, VIII (1936), 14, pp. 57, 60, 64; A. M. Riberi, Le chiese parrocchiali di Bagni di Vinadio 1755-62, in Domus Dei, febbraio 1940; Id., La chiesa grandiosa di Caraglio, ibid., agosto 1941; N. Carboneri, Gallo e Vittone nella chiesa dei Ss. Pietro e Paolo in Mondovì Breo, in Boll. d. Soc. piemontese di archeol. e belle arti, n.s., II (1948) 1-4, pp. 107 s.; C. Brayda-L. Coli-D. Sesia, Ingegneri ed architetti del Sei e Settecento in Piemonte, Torino 1963, p. 34; N. Carboneri, Antologia artistica del Monregalese, Torino 1970, p. 87; G. M. Gazzola-G. Dutto, Chiesa di S. Ambrogio ... Punti per la mostra dei lavori di restauro, Cuneo s.d. [ma 1982], pp. 24, 35; G. M. Gazzola, Chiese e cappelle in Valle Stura ... nei secc. XVII-XVIII, Cuneo 1986, pp. 13, 26; B. Signorelli, Per la storia del paesaggio agrario piemontese: l'opera di Fr. G. Buschetti ... per la costruzione ... della Bealera "Nuova" della Compagnia di Gesù in Centallo, in Boll. della Soc. piemontese di archeol. e belle arti, n.s., XLII (1988), pp. 224 s.; D. Prola, in Architetture barocche in Piemonte. Centoventi spazi sacri, Firenze 1988, ad Indicem.