PINTADERA
Termine ripreso dalla letteratura etnologica e in uso negli studi di preistoria, per indicare una classe di stampi in terracotta di piccole dimensioni e di forme geometriche recanti da un lato una presa, generalmente forata, e dall'altro, motivi di vario genere incisi su superficie piana destinati ad essere riprodotti mediante colore sull'epidermide; tale la loro funzione presso gli antichi abitatori del Messico, come riferito nel 1519 da cronisti spagnoli (donde il nome). Fondata, e non in contrasto con l'uso della decorazione corporale, l'opinione che vuole questi strumenti usati per pratiche magico-profilattiche; essi poterono essere utilizzati per la stampigliatura di tessuti, di superfici vascolari o, genericamente, quali sigilli, mentre è da escludere l'interpretazione che vede nelle pintaderas dei manici di spazzole.
La riproduzione dei motivi decorativi è ottenuta premendo il timbro spalmato di materia colorante sulla superficie da decorare, avendo cura di escludere la presenza di colore dalle zone incise che hanno solo funzione negativa. L'impiego delle pintaderas, già riscontrato in varie circoscritte zone delle aree euro-asiatica, afro-atlantica, americana ed asiatico-orientale durante periodi pre-e protostorici, sopravvive presso talune popolazioni primitive dell'America. Derivate con probabilità da più antichi sigilli orientali in pietra in uso sin dagli inizî del IV millennio a. C., si diffusero da oriente a occidente a partire dalla metà del III millennio a. C. I primi ritrovamenti si ebbero dai tell di Gözlü Küle (Tarso) e di Hissarlik (Troia, a partire dalla seconda città); e la diffusione, come risulta dal repertorio decorativo e tipologico, avvenne almeno lungo due vie principali: meridionale l'una, settentrionale l'altra. La documentazione più cospicua è quella data dall'area euro-asiatica (Anatolia, Balcani, Egeo, bacino danubiano, Italia con diffusioni marginali in Russia e nelle isole britanniche). Le pintaderas si presentano, in sezione, sotto forma triangolare, trapezoidale, circolare e, nel tipo nord-occidentale, spprattutto troncoconica. La base varia dal rettangolo allo pseudo-rettangolo, al cerchio, all'ellisse. La decorazione presenta motivi geometrico-lineari e consiste in raggi, croci delimitanti spazi riempiti da triangoli, cerchielli, punti variamente disposti. Rari i motivi curvilinei: un solo esemplare, dalla Caverna dell'Erba (Puglia), ha forma peculiare e motivi spiraliformi. Le forme cilindriche, poco frequenti, si rinvengono, a partire da tempi protostorici, solo nel continente americano che pur presenta, riguardo alla tipologia e alla decorazione, caratteri che lo legano al centro genetico dell'Asia Minore. Pseudo-pintaderas vengono chiamati oggetti analoghi a quelli descritti ma appiattiti da entrambi i lati perché privi di appendice prensile. Particolarmente curati nella fattura (alcuni esemplari presentano anche una verniciatura), si presume avessero valore contabile o fossero una rappresentazione estremamente stilizzata dell'idolo femminile.
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