PILSEN
(ceco Plzeň; Plzna, Pilzna, Nova Pilzna, Oppidum Pilznense, Civitas Plznensis, Civitas Nova Pilzensis nei docc. medievali)
Città della Rep. Ceca, capoluogo di distretto della Boemia occidentale, situata nell'omonimo bacino alla confluenza dei fiumi Mže e Ratbuza.Nell'Alto Medioevo centro principale dell'intera area fu il castello dell'antica P., costruito nel 976 sul fiume Uslava, sul sito dell'od. centro di Starý Plzenec. Dell'insediamento si conserva nella Vorburg (corte antistante il castello) la rotonda di S. Pietro, di epoca preromanica, anticamente chiesa parrocchiale. Dietro alla rotonda è l'accesso al castello vero e proprio, che era in origine fortificato con mura alte m 10 e fossati; il palazzo e gli altri edifici di servizio si trovavano in prossimità delle mura. All'interno dell'area si ergevano anche le due chiese di S. Lorenzo e di Santa Croce. L'insediamento era sorto all'incrocio di importanti strade commerciali che collegavano Praga a Ratisbona e a Norimberga. Al suo sviluppo quale centro artigianale e commerciale contribuirono numerosi mercati; della sua importanza testimonia il fatto che, entro la metà del sec. 13°, oltre alle chiese all'interno del castello ne vennero erette altre quattro nella Vorburg.Nel 1295, per motivi di ordine economico, re Venceslao II decise di erigere una nuova P., per la quale il locator Jindřich scelse un'area priva di insediamenti a O dell'antica P., che lentamente perse la propria importanza.L'area della nuova città, situata su un altopiano roccioso, si estendeva per ha 20. Un reticolo di strade che si incrociavano grosso modo ad angolo retto formava ventidue isolati quadrati e rettangolari, due dei quali, al centro, vennero lasciati inedificati per dar spazio alla grande piazza civica.La città era circondata da mura in pietra, dotate di un ingegnoso sistema di fossati riempiti d'acqua. Nei punti critici esse vennero rafforzate dagli edifici conventuali del complesso francescano, a E, e di quello domenicano, a N. Consentivano l'accesso alla città quattro porte, in corrispondenza delle quali ben presto si formarono altrettanti sobborghi.Con un impianto planimetrico frutto di una progettazione su larga scala, la nuova P. si qualifica quale esito formalmente fra i più evoluti dell'urbanistica medievale e dal punto di vista artistico quale prodotto di una cultura pienamente gotica. Nel sec. 14° essa acquistò una posizione significativa nella vita economica e politica della Boemia ed ebbe intensi contatti commerciali soprattutto con Norimberga, Ratisbona, Straubing e Salisburgo.Elemento dominante della città è la parrocchiale di S. Bartolomeo, un'imponente costruzione a tre navate con presbiterio e conclusione poligonale. I muri perimetrali del corpo longitudinale, che riprende la tipologia degli edifici 'a sala' della Germania centrale, risalgono al primo terzo del 14° secolo. Il presbiterio, con alte finestre a traforo, venne edificato nel terzo quarto del sec. 14°, quando si iniziò la costruzione della facciata occidentale a due torri. I portali laterali, lungo i fianchi dell'edificio, risalgono al principio del sec. 15°; dopo il 1476 venne realizzato il sistema di copertura con volta a stella su pilastri cilindrici. All'architettura propria del Gotico danubiano appartiene la cappella di Šternberk, sul lato meridionale del coro, con pilastri ornati da una ricca decorazione plastica, finestre a traforo e chiavi di volta aggettanti.Sull'altare maggiore è la Madonna di P. del 1390 ca., una delle opere scultoree più significative del c.d. stile boemo. Delle sculture d'epoca medievale che la parrocchiale conserva si possono ancora ricordare una lastra tombale risalente alla prima metà del sec. 14° e, di straordinario valore artistico, il gruppo ligneo del Calvario, risalente agli anni sessanta del 15° secolo.Tra i più antichi edifici gotici di P. va citato il complesso conventuale dei Francescani con la chiesa dell'Assunta, la cui costruzione ebbe inizio intorno al 1300 a partire dal presbiterio e con la realizzazione del tratto orientale del corpo longitudinale a tre navate; le arcate divisorie fra queste ultime vennero erette nel 1340 ca., mentre la copertura a volta fu portata a termine intorno al 1350. La volta costolonata del presbiterio poggia su lisci pilastri cilindrici, i cui possenti capitelli accolgono una decorazione plastica fitomorfa e figurale che pone l'edificio in una linea di continuità con le espressioni del classicismo gotico delle grandi cattedrali francesi.Il chiostro del complesso conventuale insieme con la sala capitolare (successivamente cappella di S. Barbara) venne eretto tra gli anni cinquanta e gli anni ottanta del 14° secolo. Nell'ala orientale dell'ambulacro, al di sopra del pulpito in pietra a forma di S, è un dipinto tardogotico rappresentante S. Michele Arcangelo. Lungo il braccio si trovano, alle pareti, scene tratte dalla Vita di s. Barbara e l'immagine votiva dell'Ecce Homo con la Vergine e le Pie donne; sulle volte, figure di profeti e angeli.Proveniente dalla chiesa francescana è il sigillo in metallo della città di P., oggi conservato a Praga (Národní Gal.): esempio eminente della scultura gotica boema, esso raffigura la Madonna con il Bambino e risale a epoca preussita.Diversamente dal complesso francescano, quello domenicano, con la chiesa di Santo Spirito, andò presto distrutto: già in epoca tardogotica restava soltanto una semplice cappella, originariamente incuneata tra il convento e le mura della città.La chiesa dell'ospedale di S. Maria Maddalena venne fondata nel 1320, mentre la chiesa di Ognissanti, nel settore settentrionale della città, risale alla seconda metà del sec. 14°; sorta sul luogo di una più antica chiesa romanica, è un edificio gotico a navata unica con presbiterio. L'ornamentazione a traforo delle finestre, in stile gotico flamboyant, e il piccolo portale della sagrestia testimoniano l'influsso dei Parler.Ricche testimonianze artistiche sono conservate nel Západočeské Múz. e nella Západočeská Galéria.
Bibl.:
Fonti. - J.B. Tanner, Historia Urbis Plznae, Plzeň 1670-1678; Regesta diplomatica nec non epistolaria Bohemiae et Moraviae, I-VII, Praha 1855-1963; M. Hruška, J. Koráb, Kniha pamĕtní král. mĕsta Plznĕ od r. 775 až 1870 [Il libro di memorie della regia città provinciale di P. dal 775 al 1870], Plzeň 1883; M. Šimona Plachého di Třebnice, Pamĕti plzeňské [Memorie di P.], a cura di J. Strnad, Plzeň 1883; Codex diplomaticus et epistolaris regni Bohemiae, I-V, Praha 1904-1974.
Letteratura critica. - V.J. Sedláček, Pamĕti plzeňské [Memorie di P.], Plzeň 1821; F. Macháček, O Staré Plzni [L'antica P.], Plzeň 1923; J. Kovář, Plzeňské portály [Portali di P.], Plzeň 1958; Z. Wirth, M. Bĕlohlávek, Minulostí Plznĕ a Plzeňska [P. e dintorni nel passato], I-III, Plzeň 1958-1960; V. Mencl, Plzeň. Sedm kapitol z její výtvarné minulostí [Pilsen. Sette capitoli del suo passato figurativo], Plzeň 1961; Dĕjiny Plznĕ [La storia di P.], I, Plzeň 1965; M. Hauner, Západní Čechy, krajina, architektura, umĕní [Boemia occidentale, territorio, architettura, arte], Plzeň 1984.B. Chropovský