PILOTAGGIO (XXVII, p. 288)
Pilotaggio degli aerei. - Attualmente si tende a meccanizzare il pilotaggio affidando a strumenti di vario tipo la percezione e l'integrazione delle variazioni di assetto, di velocità e di quota in modo che al pilota rimanga esclusivamente il compito di agire sui comandi nel senso di riportare l'aereo all'assetto normale e di conservarvelo durante le manovre. Questa meccanizzazione diventa addirittura indispensabile nel volo cieco o con bassa visibilità, in cui viene a mancare l'unico riferimento naturale per la valutazione dell'assetto dell'apparecchio e della pendenza della sua traiettoria, riferimento costituito dall'orizzonte.
Oltre agli strumenti di controllo del motore, fra cui essenziale il tachimetro, esistono numerosi strumenti fra i quali è possibile scegliere l'aggruppamento più idoneo alla realizzazione del volo strumentale. Essi si possono dividere in cinque gruppi. Il primo comprende strumenti basati sulla pressione statica o sulla velocità di variazione con la quota: altimetro, variometro; il secondo sui fenomeni di pressione aerodinamica: anemometro, indicatore di incidenza, e deviazione; il terzo sulle azioni di inerzia: accelerometro, inclinometro, sbandometro; il quarto sull'impiego di un giroscopio a un grado di libertà: indicatore di virata, di volta, di rollio; il quinto sull'impiego di un giroscopio a due gradi di libertà: indicatore di azimut, di zenit, di orizzonte.
I sistemi di pilotaggio automatico vanno compresi nel quadro generale del volo strumentale giacché in essi gli strumenti percettori e integratori agiscono, per il tramite di servomotori, sui comandi di assetto dell'aereo senza che intervenga la valutazione del pilota, che peraltro può agire sui comandi indipendentemente, soprattutto per l'esecuzione delle manovre di volo, di partenza e di arrivo. Anche altre recenti applicazioni hanno portato notevoli contributi al pilotaggio e alla navigazione aerea. Le più importanti di esse, ormai entrate nella fase dell'impiego corrente, sono le stazioni radiogoniometriche riceventi di bordo e le reti di stazioni radiogoniometriche trasmittenti da terra, che consentono la navigazione su qualsiasi rotta anche con scarsa o nulla visibilità; i radiofari, che installati sugli aeroporti rendono preziosi servigi nella ricerca con scarsa visibilità degli aeroporti stessi. Dette applicazioni sono basate sulla trasmissione o ricezione con antenne a telaio, la cui intensità di ricezione o trasmissione in una determinata direzione varia con il variare dell'orientazione del piano del telaio rispetto alla direzione stessa.
Importanti studî ed esperienze sono stati dedicati anche al telepilotaggio degli aerei comandati a mezzo della radio.