PILOTA e PILOTAGGIO (XXVII, pp. 286, 288; App. I, p. 939)
PILOTAGGIO Aviazione. - Grazie ai perfezionamenti nella progettazione dei velivoli, l'esecuzione delle manovre necessarie al pilota per mantenere la traiettoria voluta (rettilinea o curvilinea, orizzontale o inclinata) è stata resa sempre più agevole; di conseguenza, sempreché si utilizzino per l'istruzione apparecchi di tipo adatto, la tecnica relativa può oggi essere acquisita senza particolari difficoltà. In breve tempo la manovra delle superfici di governo diviene istintiva, e il pilota (per l'istruzione professionale degli aviatori, v. aviatore, in questa App.), osservando l'ambiente esterno (superficie del suolo, orizzonte) può senza fatica mantenere il velivolo nell'assetto voluto ed eseguire le varie evoluzioni. Quando si tratti di velivoli di mole notevole, il riferimento all'ambiente esterno viene convenientemente integrato da indicazioni fornite da appositi strumenti (viro-sbandometro, variometro, anemometro, giro-direzionale, giro-orizzonte, ecc.). Per tali velivoli è anche necessario fare frequente ricorso a numerosi strumenti per il controllo e la regolazione dell'impianto motopropulsore. Quando la visione dell'ambiente esterno è insufficiente o manca del tutto, il riferimento parziale o esclusivo agli strumenti diventa indispensabile.
Per il volo interamente strumentale si richiede da parte del pilota uno speciale addestramento, attraverso il quale impara ad interpretare correttamente le indicazioni degli strumenti deducendone in ogni istante quale sia l'assetto del velivolo e quale manovra debba eseguirsi. Con l'addestramento al volo strumentale il pilota apprende anche a superare un grave ostacolo di natura psicologica, avente origine nella naturale riluttanza ad accettare come vere le indicazioni di assetto fornite dagli strumenti quando esse siano in contrasto con le sensazioni fisiche, e ad eseguire quindi manovre diverse da quelle istintive: manovre, queste ultime, che quasi certamente risulterebbero errate. È stato infatti constatato al di là di ogni dubbio che quando, durante il volo, si perde il contatto visivo con l'ambiente esterno, le sensazioni fisiche di assetto divengono, dopo pochi istanti appena, estremamente fallaci.
Il problema del pilotaggio strumentale è ormai risolto in modo perfetto, tanto che l'uso degli strumenti come unico riferimento consente in pratica di condurre il velivolo più correttamente che non osservando l'ambiente esterno in condizioni di visibilità perfetta.
In determinate circostanze -voli di lunga durata, atmosfera molto agitata, alta quota, temperatura molto bassa o molto elevata - il volo strumentale può tuttavia causare al pilota una fatica così notevole da esaurire la sua resistenza fisica e psichica: specie quando, come sovente accade, durante il volo senza visibilità anche i compiti inerenti alla navigazione, al controllo dell'impianto motopropulsore, degl'impianti ausiliarî, ecc. divengono più gravosi. Il pilotaggio in tali condizioni può essere reso agevole e meno faticoso attraverso l'adozione di misure appropriate, come: suddivisione dei compiti fra due o più persone; impiego di cabine stagne e di aria condizionata; impiego di pilota automatico.
Il maggiore o minore grado di applicazione di tali misure dipende in genere solamente da considerazioni di peso e di costo. In particolare, per quanto riguarda gl'impianti per il pilotaggio automatico, essi possono limitarsi al solo controllo della direzione, oppure comprendere tutte le manovre per il mantenimento dell'assetto, o includere anche la navigazione, il controllo dell'impianto motopropulsore, le operazioni di decollo e atterraggio e persino l'azionamento degli impianti ausiliarî. Risulta così in definitiva tecnicamente possibile ottenere che un velivolo decolli, navighi e atterri sull'aeroporto di destinazione senza alcun intervento da parte del pilota: la presenza del quale a bordo, avendo allora il solo scopo di intervenire in caso di avarie, può eventualmente, per aerei destinati a scopi diversi dal trasporto di persone o di cose, essere eliminata.