PILLIO
. Giureconsulto, discepolo di Olderico, nato a Medicina, presso Bologna, quindi detto bolognese; e anche modenese, per aver insegnato e dimorato a Modena. In questa città si trasferì verso il 1190 nonostante il giuramento dei professori di Bologna di non andare altrove a far lezione. Pillio fu un romanista e un feudista. Fu uomo di scienza e di pratica e si ricordano importanti cause in cui fu avvocato.
Come romanista, lasciò glosse pregevoli; brocarda e dispute; questioni su casi reali o figurati, apprezzatissime come quelle che parvero offrire il miglior modello del genere (Roma 1560); una Summa ai Tres libri Codicis, che è la continuazione della Summa di Piacentino, rimasta, anche tra le sue mani, incompleta; Distinctiones; un libro De ordine iudiciorum, a cui si può avvicinare il Libellus disputatorius, al quale tenne tanto da farne due edizioni (cfr. E. Seckel, Distinctiones glossatorum, Berlino 1911): libro scritto sotto forma di dialogo con la Giurisprudenza.
Si asserisce essere stato il primo glossatore dei libri feudorum, come anche autore della più antica loro recensione e della loro unione alle autentiche. I lavori feudistici di lui cadono nel sec. XIII: scrisse un apparato ai libri feudorum e una Summa feudorum. La conoscenza del diritto feudale non risulta dal Libellus disputatorius, dove il liber feudorum non sembra esser mai usato; ma ciò non può sicuramente giovare per asserire che prima delle altre opere non si fosse mai occupato di diritto feudale, avendo voluto forse in quel libellus non esorbitare dal diritto romano. Del diritto canonico cita qualche passo nel De ordine iudiciorum, ma non si può dire che avesse di quello una speciale conoscenza, come a torto fu asserito.
Bibl.: G. Tiraboschi, Storia della lett. ital., Venezia 1796, IV, pp. 67, 243-244; C. F. v. Savigny, Storia del dir. rom. nel Medioevo (trad. ital. Bollati), II, p. 183 seg.; E. A. Laspeyres, Ueber die Entsehung und älteste Bearbeitung der libri feudorum, Berlino 1830, pp. 25, 271, 284-86, 308, 348, 382 e l'append.; P. Torelli, Distinctiones di P. nei codici vaticani chigiani E, VII, 211 e 218, in Pubblicazioni Univ. di Modena, III.