PILEFLEBITE (dal gr. πύλη "porta" e ϕλέψ "vena" con il suffisso "ite" caratteristico dei processi infiammatorî)
Termine generico che in patologia indica le affezioni infiammatorie (trombosanti, adesive, suppurative) della vena porta. È di origine infettiva, complicazione non infrequente della cirrosi alcoolica del fegato (per sepsi secondaria) o secondaria a malattie infettive generali (setticemie, sifilide, specialmente eredo-sifilide) o a peritoniti plastiche, tumori addominali, infezioni uterine, ulcerazioni gastrointestinali, interventi chirurgici nell'ambito della vena porta, ecc. L'affezione può colpire il tronco della vena porta (pileflebite tronculare), o uno dei rami d'origine di questa (p. meseraica, p. splenica); il processo può essere occlusivo, stenosante (la vena è otturata da coaguli, che sono poi organizzati in tessuto connettivo), oppure suppurativo (la vena è riempita da un ammasso purulento); alle flebiti intraepatiche seguono lesioni degenerative delle cellule epatiche, ascessi miliari del fegato.
La pileflebite tronculare stenosante insorge con dolore violento nell'ipocondrio destro, talora anche con profuse emorragie intestinali; si ha aumento di volume del fegato e della milza, ascite che si sviluppa e si rinnova rapidamente dopo la paracentesi; il liquido ha carattere di transudato; rapidamente si mette in evidenza il circolo venoso collaterale sottocutaneo; sono facili le emorragie nel tratto gastrointestinale; si ha oliguria e opsiuria. La pileflebite tronculare suppurativa decorre con prevalenza dei fenomeni setticopiemici generali (febbre intermittente con brivido); si può avere la morte con il quadro di un ittero grave, anche prima che si rendano evidenti i segni dell'ipertensione portale. La tromboflebite mesenterica insorge con dolore addominale atroce, diarrea profusa sanguinolenta, segni di occlusione (senza che siano palpabili contrazioni intestinali), si produce un enorme infarto emorragico intestinale. Nella tromboflebite della vena splenica si ha notevole aumento della milza (C. Frugoni ha recentemente illustrato le splenomegalie d'origine tromboflebitica); la lesione della vena ha molta importanza per la patogenesi del cosiddetto morbo di Banti. Specialmente le pileflebiti tronculari sono suscettibili di cura chirurgica.